Technologie e Diritti

Polizia olandese controlla illegalmente chi cerca casa

Chi sta cercando casa viene illegalmente controllato dalla polizia prima di sapere se può affittare l'abitazione, una pratica che un ministro sta cercando di legalizzare.

by PILP
Al momento almeno 18 comuni olandesi applicano una forma di controllo della polizia nei confronti di chi sta cercando casa (vedi l'elenco).

I proprietari chiedono, talvolta attraverso le autorità locali, un parere della polizia su chi sta cercando casa. La polizia controlla i dettagli noti della persona in questione ed esprime un parere sul “rischio abitativo.”

I criteri utilizzati per controllare gli inquilini variano a seconda del comune. In alcuni di questi, vengono controllati i loro precedenti penali in senso ampio, come la presenza di frode, reati contro la proprietà, ricettazione, reati collegati alla droga, prostituzione, tratta di donne e crimini sessuali. In altri comuni, il controllo riguarda esclusivamente i casi di disturbo alla quiete pubblica, condotte anti-sociali o violenza nei pressi dell'abitazione.

Chiamata telefonica

Talvolta, chi è in cerca di casa riceve una semplice telefonata in cui si sente dire che non è nelle condizioni di affittare. E' impossibile obiettare, perché la valutazione del comune o della polizia non sono una decisione ufficiale.

La polizia ha dichiarato che il controllo avviene ai sensi degli articoli 16 e 20 della Legge sulle Informazioni della Polizia (WPG), in base ai quali la polizia è autorizzata a trasmettere informazioni per mantenere l'ordine. Tuttavia, secondo Stef Blok, ministro per la casa, questo non sarebbe consentito.

Secondo lui, il WPG “non costituisce un fondamento giuridico per rifiutare un'abitazione a chi la sta cercando.” Il ministro ha anche rilevato che al momento, “non esistono opzioni preventive che consentano di rifiutare una casa ad un soggetto che la sta cercando perché arreca disturbo o ha precedenti penali.”

Il ministro vuole una pratica formalizzata

Con una nuova modifica (dettaglio), il Ministro Blok vuole fornire un fondamento legale e questa pratica di controllo. Questa modifica è al momento in discussione in Parlamento, ma il principale organo consultivo del governo, il Consiglio di Stato Olandese, ritiene che il ministro dovrebbe ritirarla:

"Decidere a chi dare una casa a seguito di un'attività di controllo è una grave violazione dei diritti fondamentali alla libertà di stanziarsi, al libero movimento delle persone e al rispetto della privacy di chi cerca casa. Il Dipartimento [l'organo consultivo del Consiglio di Stato] ha dichiarato che la necessità della modifica proposta non è stata sufficientemente dimostrata in termini di natura, entità e gravità della questione. Inoltre, non è stata specificata la proporzionalità di questi controlli. In definitiva, il Dipartimento ha dichiarato che l'efficacia della proposta non è stata dimostrata in maniera convincente.”

Inoltre, nel parere del Consiglio si legge che il fatto che qualcuno venga giudicato in base ad una sintesi dei dati disponibili alla polizia è eccessivo, anche perché è difficile determinare la veridicità di questi dati. Un rapporto sul disturbo alla quiete pubblica non corrisponde sempre necessariamente a verità o può essere causato da una persone diversa da quella a cui il rapporto stesso si riferisce. Inoltre, frasi come “comportamento anti-sociale” o “disturbo alla quiete pubblica” sono vaghe e molto soggettive.

Neanche il Parlamento è convinto

D66 (Democratici), ChristenUnie (Unione Cristiana), SP (Socialisti) e CDA (Cristiano Democratici) non sono ancora convinti e hanno molti dubbi sulla necessità ed efficacia della misura. I D66 sottolineano che 380 municipalità non usano tale controllo e riescono ad evitare i problemi di vivibilità in maniera differente.

I VVD (Liberali) sono gli unici a dichiarare il sostegno al disegno di legge: “L'importanza di un ambiente di vita sicuro fa da contrappeso alla restrizione di altri diritti fondamentali.” Altri partiti non hanno espresso alcun dubbio sul disegno di legge.

Come alternativa ad un'indagine così a fondo, la municipalità può scegliere una forma di controllo meno invasiva. A chi cerca casa può essere chiesto “soltanto” un certificato di condotta (VOG). E' meno invadente perché in un VOG possono essere inclusi soltanto i comportamenti per cui chi cerca casa è stato effettivamente sottoposto a processo.

Questo contributo è stato fornito da Privacy Barometer.

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