Technologie e Diritti

Procedimento abbreviato contro la Legge olandese sulla Conservazione dei Dati

Un'ampia coalizione di organizzazioni e imprese ha avviato un procedimento abbreviato contro il governo olandese, chiedendo l'abolizione della Legge sulla Conservazione dei Dati delle Telecomunicazioni.

by PILP

Un'ampia coalizione di organizzazioni e imprese ha avviato un procedimento abbreviato contro il governo olandese. La Privacy First Foundation, il Comitato Olandese di Giuristi per i Diritti Umani (NJCM), il provider Internet BIC, l'Associazione Olandese dei Giornalisti e l'Associazione Olandese degli Avvocati Difensori, tra gli altri, chiedono l'abolizione della Legge sulla Conservazione dei Dati delle Telecomunicazioni. Il Consiglio di Stato Olandese e la Corte di Giustizia Europea hanno già stabilito che la legge viola i diritti fondamentali che riguardano la vita privata e la comunicazione dei dati personali. Tuttavia, il governo olandese si rifiuta di abrogarla.

Il governo olandese si rifiuta di abrogare la legge

L'8 aprile 2014 la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato invalida la Direttiva Europea sulla Conservazione dei Dati (2006/24/EC) con effetto retroattivo. Secondo la corte, la conservazione dei dati delle comunicazioni di chiunque senza alcun concreto sospetto è una violazione del diritto fondamentale alla privacy. Dovrebbero essere applicati criteri oggettivi per stabilire la necessità di raccogliere e conservare i dati e dovrebbe esserci un controllo preliminare da parte di un organismo indipendente o di un giudice. La raccolta casuale e senza limitazioni di metadati (dati sul traffico) nel contesto della “sorveglianza di massa” non è consentita, secondo la corte.

In Olanda, le disposizioni sul tema sono contenute nella Legge sulla Conservazione dei Dati delle Telecomunicazioni, che riflette in gran parte la Direttiva Europea sulla Conservazione dei Dati. La legge stabilisce che le compagnie di telecomunicazione e i provider internet devono conservare una gran quantità di dati riguardanti l'uso di internet e del telefono per almeno sei e non più di dodici mesi, per consentire alle autorità giudiziarie di poterli utilizzare a scopi investigativi. Il Consiglio di Stato ha di recente stabilito che la legge non rispetta i diritti fondamentali che tutelano la vita privata e la comunicazione dei dati personali. Tuttavia, il governo olandese non ha dato retta al suggerimento del Consiglio di Stato e si rifiuta di abrogare la legge. Il governo continua a preservare l'attuazione della legge.

Imponente violazione del diritto alla privacy dei cittadini

NJCM si è unita alla coalizione perché il diritto alla privacy è un diritto fondamentale che è stato messo sotto pressione da svariati sviluppi negli ultimi anni e per via del fatto che una volta che i diritti e le libertà vengono ristretti, non possono essere restaurati con facilità. Il governo ha la fondamentale responsabilità di salvaguardare questi diritti e dovrebbe prendere in seria considerazione il suggerimento dato dal Consiglio di Stato e dalle istituzioni europee per i diritti umani come la Corte di Giustizia. Quest'ultima ha stabilito senza ambiguità che ci sono irregolarità non secondarie nella legge europea, che costituisce il fondamento della legge olandese. Ormai, il governo dovrebbe aver abrogato la legge o almeno averne sospeso l'applicazione.

Vincent Böhre di Privacy First: “La sorveglianza di massa costituisce un'ampia violazione del diritto alla privacy dei cittadini. E' inaccettabile che il governo olandese si aggrappi a questa pratica dopo che la più elevata autorità giudiziaria in Europa ha ribadito, nel mese di aprile 2014, che una tale violazione della privacy non è permessa.”

Thomas Bruning, segretario dell'Associazione Olandese dei Giornalisti: “Le compagnie delle telecomunicazioni e i provider internet al momento sono obbligati a conservare una gran mole di dati sulle comunicazioni di tutti i cittadini. Questo vale anche per i giornalisti. Le compagnie devono fornire questi dati su richiesta del governo. Non c'è alcuna garanzia per il diritto giornalistico alla non divulgazione.”

Alex Bik di Internet provider BIT: “Quando il governo olandese ha introdotto la legge, si è nascosto dietro all'argomento che la sua introduzione era semplicemente imposta dall'Europa, ma da quando la Direttiva Europea sulla Conservazione dei Dati è stata abrogata con effetto retroattivo, tale argomento tutto d'un tratto non è più valido. Quindi non è corretto.”

Il procedimento abbreviato contro il governo olandese riguardante la conservazione dei dati delle telecomunicazioni si svolgerà di fronte al tribunale distrettuale dell'Aia in un'udienza pubblica alle 11 di mercoledì 18 febbraio 2015.

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