Technologie e Diritti

Corte Costituzionale belga: lotta al terrorismo non giustifica restrizione libertà di parola

La libertà di parola è uno dei fondamenti di ogni società democratica e qualunque sua limitazione deve rispettare rigidi standard.

by David Morelli

La lotta al terrorismo non può giustificare la limitazione della libertà di parola, è quanto stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale belga. La Corte ha dato ragione alla Lega belga per i Diritti Umani (LDH), che nel febbraio 2017 aveva presentato un ricorso contro la modifica dell'articolo 140a del codice penale belga.

Limitazione sproporzionata alla libertà di parola

La modifica era volta ad ampliare la possibilità di incriminare per incitamento pubblico a commettere, sia direttamente che indirettamente, un attacco terroristico e a semplificare la produzione di prove.

La modifica ha rimosso, anche nel caso di “incitamento indiretto”, uno dei requisiti essenziali per perseguire penalmente: la valutazione caso per caso del “rischio” di commissione di reati.

Quindi, secondo il governo, tenere discorsi sul terrorismo potrebbe, di per sé, rappresentare un incitamento a commettere un attacco terroristico, anche in assenza di un rischio concreto di commettere reati.

Nella sentenza, la corte ha osservato che la necessità di semplificare la produzione di prove non può giustificare il fatto che una persona possa essere condannata fino a cinque anni di detenzione per incitamento al terrorismo se non ci sono gravi indizi che un reato di stampo terroristico possa essere commesso.

La corte ha concluso che “la disposizione contestata non è necessaria in una società democratica” in quanto “limita in maniera sproporzionata la libertà di parola”.

Una vittoria per i diritti fondamentali

La Lega per i Diritti Umani accoglie con favore questa vittoria della libertà di parola. Tuttavia, l'organizzazione si rammarica del fatto che, ancora una volta, ha dovuto rivolgersi al tribunale per tutelare questo diritto fondamentale.

LDH ha più volte messo in guardia il governo sull'urgenza di proteggere i diritti fondamentali, libertà di parola compresa, nell'ambito della lotta al terrorismo. L'organizzazione è arrivata a pensare di parlare con un governo che interpreta la lotta al terrorismo esclusivamente in termini di potenziamento delle misure di sicurezza e non presta attenzione alla protezione dei diritti fondamentali.

La Lega per i Diritti Umani apprezza il fatto che il più importante organismo costituzionale belga agisca da guardiano della libertà di parola, soprattutto nell'ambito della lotta al terrorismo.

Attraverso questa sentenza, la Corte Costituzionale invia un appello al governo, chiarendo che i diritti fondamentali devono essere sempre al centro delle politiche, anche quando queste sono approvate in nome della sicurezza nazionale.



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