Sempre più migranti provano a far richiesta di asilo in Ungheria da febbraio di quest'anno – si crea così una situazione difficilmente gestibile all'interno delle zone di transito.
Nelle zone di transito di Röszke and Tompa, collocate nelle città ungheresi di frontiera, dovrebbe essere garantita la possibilità di fare richiesta di asilo, ma vengono registrate soltanto al massimo 30 persone al giorno, spesso molte meno. Questo fa sì che ci siano sempre 100-150 persone in coda per fare richiesta, mentre le autorità ungheresi, nonostante gli obblighi internazionali, non forniscono alcun cibo, acqua o servizi igienici.
Gli aiuti nonostante gli ostacoli
I richiedenti asilo spesso si trovano a dover aspettare per giorni, in condizioni insostenibili, nelle aree di transito ungheresi. Secondo gli inviati di Volunteers on Rise, ci sono casi di bambini separati dalle loro famiglie perché non in grado di provare la propria identità. I minori non sono esentati dall'attendere per settimane o più nelle zone di transito.
A peggiorare le cose, alle ONG ungheresi che cercano di aiutare i richiedenti asilo sul posto è proibito fornire alcun aiuto a queste persone. Nonostante questo, Szeged Migszol, ONG locale che fornisce supporto ai migranti e ai richiedenti asilo e l'UNHCR sono riuscite ad aggirare queste restrizioni e a fornire acqua, cibo, medicinali e prodotti igienici ai migranti.