Technologie e Diritti

'Perché sei nero': Spagna, profiling etnico finisce a Strasburgo

La Corte Europea dei Diritti Umani ha notificato al governo spagnolo che esaminerà il caso di un giovane che è stato sottoposto a fermo e perquisizione da parte della polizia per il solo motivo di essere nero.

by Rights International Spain
(Foto: Sasha Popovic/Flickr)

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo (Corte EDU), ha accolto un ricorso contro la Spagna per l'identificazione della polizia basata sul profiling etnico, ovvero in base al colore della pelle di una persona. Il governo spagnolo ha tempo fino ad aprile per presentare la propria difesa insieme a qualsiasi parere o proposta relativi al caso.

“Perchè sei nero”

Zeshan Muhammad, residente a Barcellona da quando era un bambino e titolare di un permesso di soggiorno di lunga durata, è stato fermato a Barcellona da un agente della polizia nazionale il 29 maggio 2013. Il poliziotto ha ammesso che non avrebbe fermato una persona bianca in circostanze simili, e ha detto a Muhammad di averlo fatto "perché sei nero, punto!”

Muhammad, con il sostegno di SOS Racisme Catalunya e Open Society Justice Initiative, sta portando avanti questo contenzioso strategico non solo per vedere riconosciuta e risarcita la violazione dei suoi diritti ma anche per porre fine a questa pratica discriminatoria della polizia condotta nei confronti di un settore enorme della popolazione: tutti coloro che non sono bianchi.

Il ricorso presentato alla Corte EDU sostiene che l'arresto di una persona sulla base di pregiudizi associati al colore della sua pelle, noto come "profiling etnico", viola il diritto alla non discriminazione (come stabilito nell'articolo 14 e nel Protocollo 12 della Convenzione sui diritti umani) e il diritto alla vita privata (come stabilito nell'articolo 8 della stessa Convenzione).

Nel novembre 2016, la Corte Costituzionale spagnola ha respinto il caso di Muhammad, ritenendolo "non pertinente", nonostante il ricorso affermasse che i fermi e le perquisizioni basate sul profiling etnico violino sia la Costituzione che norme internazionali vincolanti per la Spagna, e che questa pratica discriminatoria da parte della polizia riguardi migliaia di persone nel paese.

La Spagna non è al passo con gli altri stati dell'UE

La Corte Costituzionale ha essa stessa legittimato tali violazioni sistematiche dei diritti umani. Nel 2001, la Corte ha valutato una richiesta simile, presentata da Rosalind Williams, stabilendo che fosse legale e legittimo fermare e perquisire persone non-bianche con la motivazione che "normalmente i cittadini spagnoli sono bianchi". In risposta a questa sentenza, il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, dopo essere stato contattato dalla Williams, ha stabilito che questa pratica è discriminatoria e illegale e ha esortato lo Stato spagnolo ad eliminarla. Tuttavia, la Corte Costituzionale non ha saputo approfittare dell'opportunità storica presentata dal caso del giovane Zeshan Muhammad per prendere una decisione diversa in accordo con l'ONU e di stabilire che il profiling etnico è illegale e discriminatorio.

La decisione della Corte Costituzionale sul caso di Muhammad è contraria alle decisioni prese in altri paesi europei: il giorno successivo, la Corte di Cassazione francese ha infatti stabilito che i controlli di polizia basati sull'ethnic profiling sono illegali. E in Svezia, il governo è stato riconosciuto colpevole di profiling etnico per aver creato e tenuto un registro dei Rom.

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