Technologie e Diritti

“Torna il carcere”, nonostante i reati diminuiscano

Il rapporto dimostra che, dopo vari anni di decrescita, i tassi di carcerazione sono nuovamente in aumento e le questioni politiche giocano un ruolo importante.

by Ilaria Giacomi
Il 13° rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, pubblicato il 25 maggio, illustra i risultati del monitoraggio, della ricerca e dell'assistenza legale realizzati dall'associazione negli ultimi 12 mesi.
Il rapporto presenta la detenzione in Italia, le sue pratiche, i flussi, le criticità e le loro conseguenze sulla percezione dell'opinione pubblica sul carcere e chi vi è rinchiuso.

'Torna il carcere'

Il rapporto si intitola “Torna il carcere”, un riferimento alla popolazione detenuta in crescita in Italia – tendenza particolarmente preoccupante dopo gli ultimi anni in cui il numero delle persone detenute era gradualmente sceso.

Negli ultimi sei mesi, le carceri italiane hanno registrato 1,500 detenuti in più e gli aumenti significativi nel numero dei detenuti in custodia cautelare, nella percentuale di detenuti stranieri e di chi si trova a dover scontare una pena inferiore ai tre anni.

Qualcuno potrebbe pensare che ci sia stato un aumento dei reati, ma non è così: il numero di reati registrati sta diminuendo.

Perché, allora, ci sono così tanti detenuti?

Promuovere la paura

Le ragioni possono essere ricondotte a vari fattori, sia giudiziari che, soprattutto, politici. Dopo alcuni anni di iniziative positive e miglioramento delle condizioni di detenzione e dell'uso delle alternative alla detenzione – cambiamenti realizzati su sollecitazione della Corte Europea dei Diritti Umani, attraverso la sentenza del 2013 Torreggiani vs. Italia, che denuncia il sovraffollamento – la situazione si sta di nuovo deteriorando.

Una generale percezione di insicurezza nazionale ha determinato politiche più rigide, guidate da interessi politici incentrati sulle prossime elezioni. Promuovere una percezione di pericolo e insicurezza a livello nazionale è un mezzo per giustificare passi indietro su aspetti che riguardano i diritti dei detenuti e le condizioni di detenzione.

Una conseguenza dell'aumento del numero di detenuti potrebbe essere il ritorno della stessa situazione di grave sovraffollamento che ha provocato seri problemi giuridici all'Italia alcuni anni fa.

Inoltre, la percezione di insicurezza è semplicemente falsa: come le statistiche e i dati raccolti da Antigone dimostrano, il numero complessivo di reati sta diminuendo, crollando se consideriamo i soli reati gravi, con gli omicidi che registrano un tasso più basso che mai.

Il rapporto di Antigone si focalizza su vari aspetti della detenzione: le politiche (amministrazione, costi, statistiche); i detenuti e le condizioni di vita in carcere; gli operatori del carcere e i volontari; le emergenze.

Racconta anche alcune storie di detenuti e casi seguiti dagli avvocati di Antigone, criticando le cattive prassi nell'intento di migliorare le condizioni di detenzione.

Sfatare i miti

La sezione del rapporto sulle emergenze affronta le questioni più recenti che hanno interessato non solo chi sta dentro al carcere, ma anche l'opinione pubblica in generale. Tra gli altri, un focus specifico è sulla libertà di religione e sulla radicalizzazione in carcere, temi di particolare interesse anche a livello europeo.

Il trattamento dei detenuti nelle carceri italiane non è lo stesso tra cattolici e detenuti di altre fedi. Spesso i primi hanno accesso a spazi dedicati alla preghiera e ricevono l'assistenza di preti, mentre gli ultimi spesso non hanno a disposizione uno spazio specifico per praticare la loro religione né ricevono l'assistenza di ministri di culto ufficiali, spesso piuttosto si rivolgono a un altro detenuto come guida spirituale.

Considerata la situazione, la radicalizzazione è un rischio che va affrontato adeguatamente attraverso il monitoraggio e l'assistenza, senza sovrastimare il rischio percepito o mettere in atto reazioni eccessive rispetto al pericolo effettivo.

Anche su questo aspetto l'opinione pubblica gioca un ruolo importante e il rapporto di Antigone vuole demolire un altro falso mito: che gli stranieri siano responsabili della maggior parte dei reati e si crei così diffidenza e discriminazione nei loro confronti. Ancora una volta, questo è semplicemente falso: nelle carceri italiane, gli stranieri costituiscono circa un terzo della popolazione totale; la grande maggioranza dei detenuti sono italiani.

Infine, per combattere le fake news e le false credenze, per descrivere il carcere in maniera vera e accurata e per informare le persone, Antigone ha deciso di pubblicare per la prima volta un rapporto online. E' disponibile su una piattaforma digitale ad accesso completamente libero, nella speranza che venga usato il più possibile come strumento per far crescere la consapevolezza pubblica.



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