Technologie e Diritti

Il governo olandese chiamato ad ottemperare agli obblighi della Carta Sociale Europea

Il Comitato Europeo dei Diritti Sociali ha stabilito che il governo olandese esclude ingiustamente gli stranieri senza permesso di soggiorno da una serie di servizi essenziali come casa, cibo e vestiario.

by PILP

Nella sua decisione del 10 novembre, il Comitato Europeo dei Diritti Sociali (CEDS) ha stabilito che il governo olandese esclude ingiustamente gli stranieri senza il permesso di soggiorno da una serie di servizi essenziali come casa, cibo e vestiario.

Il CEDS opera sulla base di un ricorso collettivo della Conferenza delle Chiese Europee (CEC) presentato contro lo stato olandese il 17 gennaio 2013. Secondo la CEC, la legislazione e le pratiche olandesi violano il diritto all'assistenza sociale e sanitaria (articolo 13, paragrafo 4) e il diritto alla casa (articolo 31, paragrafo 2) contenuti nella Carta Sociale Europea.

L'obiezione più importante del governo olandese è stata che gli stranieri che si trovano nel territorio olandese senza un permesso di soggiorno non rientrano nel campo di applicazione della Carta, perché la prima appendice stabilisce che questi articoli si riferiscono soltanto alle persone con una residenza legittima. Tuttavia, quando è in gioco la dignità umana, secondo il CEDS, il campo di applicazione non dovrebbe essere interpretato in maniera così restrittiva da negare ai migranti senza permesso di soggiorno addirittura i diritti fondamentali. In questo senso, il CEDS sottolinea che l'obiettivo della Carta di proteggere i diritti umani non va inteso soltanto come protezione di quei diritti in teoria, ma anche nella pratica.

Il Comitato ha esaminato se il diritto all'assistenza sociale e sanitaria e il diritto alla casa siano effettivamente stati violati o meno in Olanda. Secondo il Comitato, gli stranieri senza un permesso di soggiorno si trovano a rischio di gravi e irreparabili danni alla propria vita e dignità umana nel momento in cui vengono esclusi dall'accesso ai servizi essenziali come casa, cibo e vestiario. Il CEDS sostiene che gli stati possano decidere sull'accesso, la residenza e l'espulsione dai propri territori, ma non si trova daccordo con lo stato olandese che nega che l'assistenza di emergenza sia necessaria per l'implementazione delle attuali politiche dell'immigrazione. Gli stranieri senza il permesso di soggiorno devono inoltre poter accedere ad una sistemazione, anche se dovranno poi lasciare il paese. Il CEDS conclude che gli articoli summenzionati della Carta sono stati violati.

Appello allo stato olandese

La sezione olandese dell'International Commission of Jurists (NJCM) ha fatto appello allo stato olandese affinché tenga in considerazione la decisione del CEDS. Il governo olandese dovrebbe essere all'altezza degli obblighi previsti dalla Carta e rispettare l'autorità del CEDS rispetto all'interpretazione della Carta. La politica olandese dovrebbe essere modificata in modo da permettere ai migranti senza permesso di soggiorno di poter accedere ai servizi essenziali come casa, cibo e vestiario.

Questo è anche il punto di vista del Netherlands Institute for Human Rights, che ha visitato il “garage dei rifugiati” a giugno di quest'anno. Si tratta di uno spazio occupato ad Amsterdam in cui vive un gruppo di circa 120 stranieri senza permesso di soggiorno.

Dopo la sua visita in Olanda a maggio 2014, anche il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, ha criticato la politica dell'immigrazione olandese: “La situazione deve essere affrontata urgentemente, perché chiunque, indipendentemente dal proprio status di residenza, ha il diritto ad un adeguato standard di vita, inclusi cibo, vestiario e casa.”

Il Comitato Europeo per i Diritti Sociali

Il Comitato Europeo per i Diritti Sociali ha sede a Strasburgo ed è composto da esperti indipendenti che supervisionano il rispetto della (vincolante) Carta Sociale Europea. La carta, a cui aderiscono 47 paesi europei, tutela diritti sociali ed economici. A seguito di reclami, il CEDS può arrivare a delle (formalmente non vincolanti) decisioni sulla conformità alla Carta. Queste decisioni sono inviate al Comitato dei Ministri, organo politico del Consiglio d'Europa che, sulla base di quelle decisioni, può adottare risoluzioni e raccomandazioni.

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