La Corte Europea dei Diritti Umani ha emesso a luglio la sentenza sul caso delle accuse di presunta tortura e privazione della libertà a detenuti reclusi nelle prigioni segrete della CIA in Polonia. La sentenza dichiarava che erano avvenute varie violazioni di diritti umani, inclusa la tortura, oltre alla negazione del diritto ad un giusto processo e alla libertà e sicurezza personali. Secondo la corte, la Polonia ha consentito la detenzione e la tortura dei due ricorrenti. Il governo polacco ha ora fatto ricorso alla sentenza alla Grande Camera della corte.
Le sentenze sono state ampiamente trattate dai media e seguite dall'opinione pubblica. “I giudizi non sarebbero stati probabilmente così inverosimili se la Corte avesse riscontrato che le indagini presso le prigioni segrete della CIA condotte dall'Ufficio del Pubblico Ministero dell'Appello di Cracovia fossero state efficaci,” ha affermato Adam Bodnar, vice-presidente della Helsinki Foundation for Human Rights. “Tuttavia, la corte di Strasburgo è arrivata ad una conclusione piuttosto diversa.”
“La corte ha anche criticato il governo polacco per la mancanza di cooperazione durante il processo,” ha rilevato Irmina Pacho, legale di HFHR. “La corte ha sostenuto che la Polonia ha violato l'articolo 38 della Convenzione, secondo cui la Corte dovrebbe esaminare il caso insieme ai rappresentanti dei partiti e, per una realizzazione efficace delle indagini, lo stato dovrebbe mettere a disposizione tutte le strutture necessarie.”
Secondo HFHR, data la gravità delle numerose violazioni dei basilari diritti umani confermate dalla sentenza della corte, il governo della Polonia dovrebbe rinunciare alla possibilità di chiedere che il caso sia deferito alla Grande Camera. L'attuale strategia del governo di non cooperare con la corte potrebbe avere un impatto negativo sulla percezione della Polonia come stato democratico. “Per questa ragione, il governo polacco dovrebbe fare gli sforzi necessari per completare l'indagine sulle prigioni segrete della CIA, che è in corso da più di sei anni,”si legge nel comunicato di HFHR.
