Democrazia e Giustizia

ONU alla Spagna: basta profiling etnico delle persone africane

Secondo un gruppo di lavoro dell'ONU, gli sforzi fatti finora dalla Spagna per ridurre il profiling razziale non sono stati sufficienti e il paese deve fare di più per conformarsi ai requisiti posti dall'ONU.

by Rights International Spain

Il gruppo di lavoro di esperti sulle persone di discendenza africana ha presentato al Consiglio sui Diritti Umani dell'ONU (HRC) un rapporto completo sulla sua prima visita ispettiva in Spagna. Il rapporto conclude che “il profiling razziale delle persone di origine africana è un problema endemico in Spagna”.

RIS chiede che il governo spagnolo ponga fine al profiling razziale

Rights International Spain (RIS) ha avuto l'opportunità di incontrare il gruppo di lavoro durante la sua visita e sollevare le sue preoccupazioni sulla questione, che è una priorità per l'organizzazione. La conclusione del rapporto del gruppo di lavoro è in linea con quanto osservato da varie istituzioni internazionali, europee e nazionali, ossia l'uso diffuso di profiling razziale in Spagna. Varie organizzazioni che difendono le libertà civili e i diritti umani da tempo denunciano tale pratica.

In occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale, RIS e le organizzazioni per i diritti umani delle persone di discendenza africana hanno inviato una lettera al Ministro dell'Interno, sollecitandolo a porre fine al profiling etnico delle persone di origine africana.

Finora misure insufficienti

Il gruppo di lavoro riconosce che nonostante siano state prese delle misure, queste sono insufficienti. Gli esperti ritengono che la prima cosa da fare sia definire il profiling etnico come una pratica di polizia discriminatoria e proibirla. Il gruppo di lavoro considera insufficiente la disposizione inclusa nella cosiddetta “Gag rule”, perché finora avrebbe avuto un effetto opposto: le sanzioni imposte in conseguenza di questa legge hanno portato a una diminuzione delle denunce di discriminazione da parte degli individui, cosa che ha avuto un impatto sulle indagini, i procedimenti e la riparazione a favore delle vittime.

Una delle proposte del gruppo di lavoro è di prevedere che gli agenti compilino un modulo in cui specificano il motivo dell'arresto o dell'identificazione di un soggetto. In altri paesi, come il Regno Unito, questo si è dimostrato efficace nel ridurre il profiling razziale e nel 2013 l'Ombudsman spagnolo ha raccomandato che la Polizia Nazionale implementasse un sistema analogo. Nel 2016 la Polizia si è finalmente impegnata per istituire questa nuova procedura entro il 2017. Tuttavia, salvo poche eccezioni, come le stazioni di polizia di Fuenlabrada, Girona e Móstoles, tale procedura non è ancora stata istituita. Il Comune di Madrid avvierà un progetto pilota per introdurla in un distretto della capitale.

Spagna ha l'obbligo di implementare raccomandazioni ONU

Un'altra delle raccomandazioni proposte dagli esperti delle Nazioni Unite è quella di creare un meccanismo indipendente per esaminare le attività della polizia e offrire formazione alle forze di polizia volte a impedire le pratiche discriminatorie.

Il gruppo di lavoro ha espresso preoccupazione anche per i rimpatri sommari da Ceuta e Melilla e per il fatto che i richiedenti asilo non abbiano la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale. Il gruppo ha raccomandato che il governo ponga fine a tutte le forme di rimpatri sommari e rispetti il principio di non respingimento e le procedure di accesso per definire e concedere lo status di rifugiato. Hanno inoltre dimostrato preoccupazione per il trattenimento degli immigrati sotto forma di “detenzione amministrativa” e hanno raccomandato che il governo ponga fine a tutte le forme di detenzione dei migranti e dei richiedenti asilo.

E' importante ricordare che la Spagna fa parte dell'ONU e in tal senso accetta le visite dei gruppi di lavoro e degli inviati speciali per valutare la conformità con le obbligazioni internazionali in tema di diritti umani. Pertanto, è tenuta ad implementare le raccomandazioni presentate da questi organismi.

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