Giovanni Lo Porto è stato ucciso da un drone americano lanciato su una sede di al-Qaeda nel 2015 in Pakistan. E' solo una delle centinaia di vittime dei droni americani e secondo varie organizzazioni il numero delle persone rimaste uccise è molto più alto delle stime del governo.
Donazione inusuale
I documenti citati da Repubblica mostrano che l'amministrazione di Obama ha firmato a luglio un accordo per pagare 1.1 milioni di euro alla famiglia Lo Porto, come “donazione in memoria di Giovanni Lo Porto.”
Lo scorso anno il Presidente Obama si era assunto in prima persona la responsabilità e aveva chiesto scusa alla famiglia per l'uccisione di Lo Porto, evitando però accuratamente di usare il termine “drone” o di menzionare il Pakistan.
Quante vittime?
La notizia della donazione arriva pochi mesi dopo che l'amministrazione ha diffuso una stima secondo cui tra i 64 e i 116 civili sarebbero stati uccisi durante le operazioni con i droni, cifra di gran lunga inferiore alle stime di molte delle organizzazioni che si occupano del monitoraggio del programma dei droni.
In altre parole: la battaglia per la trasparenza e la responsabilità nell'uso dei droni continua (e gli informatori giocano un ruolo importantein questo), mentre i costi umani di questi attacchi continuano a crescere.
Necessario il riconoscimento delle responsabilità
A seguito della donazione, la madre di Lo Porto ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che non crede che giustizia sia stata fatta. Questo sembra ancora più vero se pensiamo alle centinaia di civili uccisi dai droni, per la morte dei quali non è stata ammessa alcuna responsabilità da parte del governo americano. E' necessario il riconoscimento delle responsabilità.
Le molte morti non ancora spiegate servano da promemoria del fatto che è sempre più importante regolare in maniera ferrea l'uso di droni.
Il loro uso “presenta varie criticità giuridiche, etiche e sul piano della pace e della sicurezza globali che rendono il loro crescente sviluppo motivo di grande preoccupazione” e “la crescente proliferazione dell'uso di droni, anche da parte dei paesi europei, è un pericolo reale per la pace e la sicurezza globali e le leggi internazionali,” secondo lo European Forum on Armed Drones.
Per tali ragioni, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili aderisce alla richiesta di intervenire fatta a tutti i governi europei – individualmente e attraverso le istituzioni europee – per articolare politiche chiare, evitare le complicità, garantire la trasparenza, riconoscere le responsabilità e tenere sotto controllo la proliferazione.