Technologie e Diritti

La polizia macedone usa i lacrimogeni contro i rifugiati

La polizia macedone ha usato i lacrimogeni contro centinaia di rifugiati, la maggior parte dei quali provenienti dal Pakistan, che mercoledì stavano cercando di entrare in Macedonia dalla Grecia, diretti verso il Nord Europa.

by Danela Žagar
Image: Flickr/CC content
Circa 1,500 cittadini pakistani, marocchini e iraniani aspettano da settimane nella terra di nessuno tra Grecia e Macedonia, dopo che i paesi della rotta balcanica hanno iniziato a selezionare i rifugiati e autorizzare il passaggio soltanto per coloro che provengono da Siria, Iraq e Afghanistan.

I rifugiati disperati hanno iniziato a manifestare dopo essere stati bloccati per giorni in tende alle frontiere, a temperature gelide. La violenza è scoppiata dopo che 200 di loro ha iniziato a camminare a pochi chilometri dalla recinzione eretta di recente in cerca di passaggi alternativi. La polizia ha usato proiettili di gomma, gas lacrimogeni e granate assordanti contro i profughi.

Dopo essere stati rimandati indietro, alcuni hanno tirato giù una recinzione e bloccato il percorso dei rifugiati siriani, iracheni e afgani, che sono ancora autorizzati a passare.

In attesa di un segnale

L'organizzazione umanitaria Médecins Sans Frontières ha trasferito la sua clinica al di fuori del campo a seguito degli scontri e ora sta trattando casi di congelamento, ipotermia e autolesionismo messo in atto dai rifugiati disperati. Ha riferito anche che giovedì un ragazzo marocchino di 22 anni è morto dopo essere stato folgorato da un cavo ad alta tensione posto sopra ad una linea ferroviaria.

Nikola Gruevski, primo ministro macedone, ha dichiarato che il suo governo consentirebbe a tutte le nazionalità di passare se anche i paesi del nord si impegnassero a fare lo stesso. “Se riceviamo un segnale che saranno accettati, non è un problema per noi cambiare le nostre politiche,” ha aggiunto.

Clima di paura

La decisione di irrigidire i criteri di ingresso per i rifugiati, consentendo soltanto il transito di persone provenienti dalla Siria, dall'Afghanistan e dall'Iraq e fermando coloro che non provengono da paesi in cui sono in corso guerre, è una grave pugnalata allo stato di diritto e mette le persone in cerca di un rifugio sicuro in una posizione di insicurezza.

A nord della Macedonia, paesi come l'Ungheria e la Slovenia hanno tirato su filo spinato e recinzioni ai loro confini, ma questo non servirà a risolvere la crisi dei rifugiati. Queste misure inaspriscono soltanto il clima di paura e di dominio autoritario e compromettono ulteriormente i diritti umani dei rifugiati.


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