Technologie e Diritti

Un altro passo verso la depenalizzazione della cannabis in Italia?

La recente abrogazione dell'asprissima legge del 2006 sul consumo di droghe è un segnale incoraggiante che qualcosa sta cambiando, anche se lentamente.

by Pauline Couble
La legge Fini-Giovanardi, approvata in Italia nel 2006, era una delle leggi più dure in Europa in tema di droga – oltre che una delle ragioni alla base del sovraffollamento delle carceri del paese.

La legge Fini-Giovanardi aveva cancellato la differenza legale tra droghe pesanti e leggere, il che significa che i reati legati alla cannabis erano puniti allo stesso modo dei reati legati ad altre droghe – molto duramente.

Nel 2014, tuttavia, la Corte Costituzionale ha parzialmente abrogato la legge e ristabilito i principi della precedente legge Iervolino-Vassalli, che inseriva la cannabis in una categoria speciale, ma continua a sanzionare la produzione, il consumo e la vendita di cannabis.

I progressi della Corte

La scorsa settimana, la Corte Costituzionale ha fatto un altro passo in avanti abrogando completamente la legge del 2006. La corte ha abrogato l'articolo 75 bis, che prevedeva pesanti sanzioni amministrative – compreso il carcere – per le persone con precedenti penali.

Un assistente alla produzione ispeziona una pianta di cannabis in un'azienda agricola pubblica a Rovigo. Le richieste di estendere la legalizzazione al di là dell'uso medico stanno aumentando notevolmente nel paese (REUTERS/Alessandro Bianchi)


La Corte Costituzionale ha dichiarato questa misura contraria al principio costituzionale dell'omogeneità della legge. Lo spirito dell'attuale legge è di incentivare il recupero dei tossicodipendenti e mandarli in carcere non consente di raggiungere questo obiettivo, perché impedisce loro di seguire qualunque programma di riabilitazione.

Verso la legalizzazione?

Siamo ancora lontani dalla legalizzazione della cannabis in Italia, infatti la corte non si è pronunciata sul contenuto della legge in vigore, bensì sulla sua forma.


Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, è une delle prime autorità italiane a sostenere la riforma della cannabis.


Tuttavia, il consenso popolare verso politiche sulla droga più permissive sta crescendo e la proposta di legge popolare Legalizziamo – che propone la totale legalizzazione della marijuana – sta raccogliendo sempre più firme, il che rende probabile che venga discussa dal Parlamento entro pochi mesi.

Il sindaco di Parma, che si è anche impegnato ad aprire il primo cannabis social club in Italia, ha pubblicamente approvato questo progetto. Sembra che l'Italia stia facendo dei timidi passi verso la tanto necessaria riforma delle politiche sulla droga.

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