Technologie e Diritti

Olanda: amicus curiae sul caso del tweet con accusa di “razzismo”

Il Public Interest Litigation Project del Comitato Olandese di Giuristi per i Diritti Umani (PILP-NJCM) ha presentato un amicus curiae alla Corte Suprema sulla libertà di parola nel caso Lennart Feijen.

by Nina Kesar
(Foto: AcidPix/Flickr)

Lennart Feijen aveva inviato un tweet durante una riunione del consiglio comunale in cui definiva il collega Hilbrand Nawijn, anche lui membro del consiglio, un razzista. Il tribunale dell'Aia ha ritenuto un illecito che Feijan, in qualità di membro del consiglio schierato tra le fila dei socialisti (SP), abbia definito l'ex-ministro Nawijn un “razzista” sui social media e lo ha condannato per diffamazione.

"Questa violazione è particolarmente grave per via del fatto che chiunque faccia uso dei social è potuto venire a conoscenza dei commenti offensivi da parte dell'autore,” ha ritenuto il tribunale.

PILP-NJCM ritiene importante che i diritti umani siano tenuti in seria considerazione. In una lettera, PILP-NJCM, da “amico della Corte Suprema”, fa riferimento alla libertà di parola, tutelata dall'Articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti Umani (CEDU), nel contesto della giurisprudenza della Corte Europea sui Diritti Umani (Corte EDU).

Secondo PILP-NJCM, è importante che il tribunale presti attenzione al fatto che la condanna a Feijen sia conforme all'Articolo 10 della CEDU o meno.

'Sei un razzista'

Il tweet di Feijen è stato inviato nell'ambito del dibattito sull'istituzione o meno di una scuola primaria islamica, durante il quale Nawijn ha dichiarato di non ritenere che tali tipi di scuole possano contribuire all'integrazione degli studenti nella società olandese. Nel rispondere ad una domanda di Feijen, è sembrato che Nawijn si riferisse soltanto alle scuole islamiche, non a tutte le scuole religiose.

Quindi, Feijen ha concluso che il comportamento di Nawijn è stato discriminatorio. Sui social media, Feijan ha chiarito subito che intendeva evidenziare il problema della “discriminazione di un'intera comunità religiosa da parte del razzista Nawijn.”

Feijen è stato assolto dal tribunale di primo grado, ma in seguito condannato dalla corte di appello per diffamazione (Articolo 266 del Codice Penale Olandese). Ha ottenuto la libertà condizionata. Il caso ha ricevuto grande attenzione da parte dei media.

Libertà di parola dei politici

Nella sua lettera, PILP-NJCM approfondisce, anche in riferimento alla giurisprudenza della Corte EDU, il contesto politico dei commenti, il fatto che Nawijn e Fejen siano politici e se in tale contesto i commenti fossero “inutilmente offensivi” o meno.

PILP-NJCM ritiene fondamentale che la Corte Suprema tenga conto del fatto che la condanna di Feijen sia conforme o meno all'articolo 10 della CEDU.

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