Technologie e Diritti

Il sistema della giustizia spagnolo non tutela i diritti dei minori stranieri

Rights International Spain ha realizzato uno studio nell'ambito del progetto europeo che è sfociato in un rapporto in cui si evidenziano gravi carenze per quanto riguarda il rispetto delle Direttive Procedurali riguardanti i minori.

by Rights International Spain
Rights International Spain ha pubblicato il rapporto nazionale sulla Spagna “Diritti Procedurali dei Minori Sospettati o Accusati nell'Unione Europea,” che è uno dei cinque rapporti nazionali prodotti nell'ambito del progetto PRO-JUS. Il rapporto è il risultato di una ricerca che include un'analisi di dati esistenti e di interviste semi-strutturate realizzate con stakeholders adulti e minori.

In linea con gli obiettivi della ricerca, il rapporto discute anche i fattori che influenzano e ostacolano il godimento effettivo dei diritti previsti dalle tre direttive procedurali UE (accesso alla difesa, diritto all'informazione e traduzione e interpretariato).

Le informazioni e i risultati ottenuti in questo e altri rapporti nazionali saranno le basi per la redazione di un rapporto comparativo regionale che si intende produrre nell'ambito del progetto PRO-JUS.

La ricerca ha messo in luce come le percezioni degli esperti sull'applicazione pratica dei diritti contenuti nelle direttive non riflettano le opinioni dei minori.

  • Sul diritto all'interpretazione e alla traduzione:

La ricerca ha rivelato che ci sono carenze nel sistema che impediscono di garantire il pieno esercizio del diritto all'interpretazione da parte dei minori sospettati o accusati nei procedimenti penali. Dall'altro lato, l'esercizio di questo diritto è messo a rischio anche dalla mancanza di regole sull'iscrizione dei traduttori e degli interpreti, compresi i requisiti o le qualifiche che dovrebbero garantire la qualità del servizio.

La mancanza di risorse adeguate sta costringendo lo stato ad assumere aziende private per fornire il servizio che mettono a disposizione lavoratori non sempre qualificati, che svolgono pessime interpretazioni impedendo così ai minori sospettati o accusati di accedere ad un giusto processo. Inoltre, gli avvocati raramente fanno appello quando l'interpretazione è di bassa qualità. Non c'è una chiara percezione di quando un servizio è di bassa qualità e, nonostante la grande difficoltà riscontrata, una revisione dei procedimenti non viene mai presa in considerazione.

Inoltre, abbiamo appurato che non esistono criteri chiari che indichino quando l'interprete deve essere presente. L'assenza di questi criteri implica che gli interpreti siano assenti in molti casi in cui la loro presenza sarebbe invece necessaria. Quindi, il fatto che i minori abbiano una conoscenza di base della lingua (anche se lungi dall'essere sufficiente ad esercitare il loro diritto ad una difesa adeguata), determina l'esclusione della presenza dell'interprete. Per partecipare pienamente al procedimento e capire le questioni in ballo, invece, è necessario avere competenze linguistiche che vanno oltre la conoscenza superficiale della lingua.

Allo stesso modo, per quanto riguarda il diritto alla traduzione, la mancanza di risorse comporta che quanto previsto dalla Direttiva 2010/64, che dispone che i passaggi più importanti dei documenti procedurali essenziali siano tradotti, è impensabile in questa fase.

  • Sul diritto all'informazione e all'accesso ai documenti:

Da quello che abbiamo potuto verificare in Spagna, l'informazione sui diritti viene trasmessa ai minori accusati o detenuti prevalentemente in forma orale. In generale, abbiamo potuto appurare che gli operatori hanno difficoltà a sviluppare dei discorsi che i minori siano in grado di comprendere. L'uso delle strutture complesse e del gergo legale, per i minori, è infatti molto difficile da comprendere.

Sebbene gli operatori sappiano che le informazioni devono essere adeguate all'età del minore, non si impegnano a formulare un discorso sui diritti che i minori stessi possano comprendere.

Per quanto riguarda le informazioni scritte su questi diritti, abbiamo osservato che durante la detenzione ci sono alcuni moduli nelle stazioni di polizia che forniscono informazioni scritte sui diritti applicabili. Tuttavia, abbiamo anche appurato che nella pratica non tutte le stazioni di polizia forniscono queste informazioni ai minori in modo che possano averle con sé e consultarle ogni volta che serva. Inoltre questi documenti non sono sempre disponibili nella lingua madre dei minori e, ancora una volta, la formulazione e la complessità delle parole usate crea problemi di comprensione.

L'accesso ai documenti da parte degli avvocati per preparare la difesa sul caso è migliorato, sebbene tale accesso, oggi, sia solo in consultazione, mentre non è consentito fare delle copie. Inoltre, relativamente a questo diritto, abbiamo riscontrato che una buona pratica sarebbe quella di consegnare tutte le informazioni sul caso al minore una volta che la documentazione è definitiva, oltre che fornire accesso all'informazione richiesta attraverso il procedimento.

  • Sul diritto all'accesso alla difesa, a comunicare con terzi e con le autorità consolari:

Abbiamo notato che talvolta l'esercizio del diritto all'accesso alla difesa è ingiustificatamente ritardato, con l'avvio dell'attività dell'avvocato contemporaneamente all'arrivo del tutore legale. Si verificano ritardi anche quando si tratta di minori stranieri arrestati di notte, poiché il colloquio privato con l'avvocato e il rilascio di una dichiarazione vengono rinviati fino all'arrivo dell'interprete, che è disponibile soltanto nelle ore d'ufficio.

Tuttavia, il problema più grande riguarda il diritto all'accesso alla difesa durante il processo. In questa fase, i minori stranieri che hanno difficoltà con la lingua e, considerata l'impossibilità per l'interprete di presentarsi in sedi diverse da quelle ufficiali, non è possibile una comunicazione con gli avvocati per preparare la difesa. Quindi, in questo caso, lo status di straniero diventa una condizione in cui vengono violate le garanzie procedurali e il diritto ad un giusto processo è limitato.

Infine, abbiamo potuto verificare che i detenuti minori esercitano il loro diritto di comunicare con i loro tutori legali. Tuttavia, le garanzie ulteriori previste dall'ultima riforma di informare e/o contattare terzi rispetto ai tutori legali non sono rispettate. Inoltre, vengono sollevati dei dubbi in merito al fatto che tale diritto possa essere contro-producente per i progressi nelle indagini. Allo stesso modo, abbiamo osservato che, in alcune situazioni eccezionali, il diritto a comunicare con un'autorità consolare potrebbe essere compromettente per il minore straniero.

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