Technologie e Diritti

ONG ceche chiedono di garantire il diritto di voto ai disabili

A gennaio varie ONG ceche hanno inviato una lettera aperta alla Corte Suprema che dovrà decidere se il diritto di voto debba essere ancora limitato per le persone giuridicamente incapaci.

by The League of Human Rights
In Repubblica Ceca al momento ci sono oltre 30,000 persone giuridicamente incapaci. Tra queste, sono decisamente meno quelle che hanno restrizioni al diritto di voto. Tale questione quindi riguarda soltanto un gruppo di persone relativamente piccolo.
La ricognizione del diritto di voto è una questione importante non solo per tutti gli individui con ridotta capacità giuridica, ma anche per la democrazia stessa.

In sostegno al diritto di voto delle persone disabili, sei ONG ceche hanno presentato una lettera aperta alla Corte Suprema del paese. Eccone un estratto:

1) Suffragio universale alla base della forma di governo democratica

Le persone disabili appartengono all'ultima categoria per la quale la partecipazione al processo elettorale viene messa in discussione. Eppure i mutamenti nel campo dei diritti umani parlano chiaro – se vogliamo parlare di democrazia e di suffragio universale, dobbiamo riconoscere il suffragio a tutti gli adulti.

Gli sforzi delle persone disabili per avere i loro diritti umani riconosciuti al pari di ogni altro cittadino sono culminati nell'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone Disabili.

Non vengono tollerate eccezioni ai diritti di voto attivo e passivo sulla base del tipo e grado di disabilità, o dell'entità del sostegno di cui si ha bisogno.

La ciliegina sulla torta è stata l'accettazione di Robert Martin, persona con una disabilità intellettuale, come rappresentante australiano nel Comitato ONU sui Diritti delle Persone Disabili, che va oltre le interpretazioni vincolati della suddetta Convenzione ONU.

2) La pratica di valutare l'ammissibilità al voto in Repubblica Ceca

Esprimiamo preoccupazione anche per il ruolo attualmente svolto dagli esperti nella valutazione della “ammissibilità al voto”, che crea ampio spazio per decisioni arbitrarie e inoppugnabili. Ad oggi, né la Repubblica Ceca né all'estero esiste un metodo univocamente e scientificamente riconosciuto per valutare la possibilità di un soggetto di esprimere un voto durante un'elezione.

Nella pratica, abbiamo testimoniato casi in cui gli esperti formavano il loro parere sulla possibilità di scegliere sulla base di risposte date a domande del tipo “Qual è il nome dell'attuale presidente?” o “Quali partiti politici conosci?”

Un altro esperto ha addirittura ammesso che la capacità di scegliere veniva dimostrata nel momento in cui la persona era fisicamente in grado di raggiungere il seggio elettorale. La scelta politica è una decisione ampiamente individuare e personale ed è difficile pensare che possa esserci un criterio oggettivo per valutare la capacità di qualcuno di prendere tali decisioni.

Inoltre, come abbiamo sottolineato in precedenza, nessun'altra categoria di persone viene valutata per la sua capacità di scegliere un candidato o un partito politico. Un sistema che mette in questione la capacità di scegliere solo nei confronti delle persone disabili mentre garantisce questo diritto a priori agli altri, è chiaramente discriminatorio e inaccettabile in una società contemporanea. Di fatto, i documenti internazionali più sopra citati arrivano alla stessa conclusione.

Dobbiamo fare molto di più. La Convenzione ONU sui Diritti dei Disabili stabilisce che gli stati devono fare tutti gli sforzi necessari per garantire che le elezioni siano accessibili a tutti, in particolare attraverso un adeguamento del processo elettorale e l'offerta di supporto a chi ne ha bisogno.

3) Cosa dice il Codice Civile in merito alle limitazioni al diritto di voto

Ai sensi della Sezione 55, paragrafo 2, del Codice Civile, la capacità giuridica di una persona può essere limitata soltanto qualora in caso contrario la persona in questione sarebbe sottoposta alla minaccia di un danno serio e se misure più lievi e meno restrittive non potrebbero garantire di raggiungere lo stesso risultato.

Il livello di rischio in capo ai diritti di una persona deve quindi essere valutato separatamente per ogni area che si intende limitare. In questo senso, è difficile immaginare come un tribunale possa valutare il danno potenzialmente subito da una persona togliendole il diritto di voto. Se le restrizioni al diritto di voto delle persone disabili sono motivate dalla preoccupazione di proteggere i cittadini o il sistema elettorale, una tale misura non sarà mai conforme allo spirito e alla lettera del Codice Civile.

Vorremmo anche ricordare il fatto che esiste un diffuso pregiudizio nella società secondo cui le persone con un disabilità intellettuale o psicosociale possono essere “manipolate” più facilmente e che le altre persone sarebbero immuni a tale manipolazione. Tali assunti non hanno alcun fondamento empirico.

Al contrario, la ricerca suggerisce che le informazioni fornite in modo accessibile o da una persona vicina possono aumentare il grado di comprensione delle informazioni.

Dopo tutto, ogni campagna elettorale si fonda sulla persuasione ed è difficile distinguere quali voti possano essere davvero “razionali.” Per la stessa ragione, lo stato deve porre delle regole per minimizzare il più possibile l'abuso del processo elettorale, ma senza interferire con i diritti degli individui di fare le loro scelte. Dal momento che sono solo poche migliaia le persone che non hanno diritto al voto, è evidente che se anche tutte loro decidessero di votare, questo non si tradurrebbe in uno spostamento significativo dell'elettorato ceco, fatto di milioni di persone.

Firmatari:

The Human Rights League, www.llp.cz

Quip, www.kvalitavpraxi.cz

Society to Support People with Intellectual Disabilities, www.spmpcr.cz

Inventura, www.inventura.org

Mental Disability Advocacy Centre, www.mdac.info

LEAP into life, www.skokdozivota.cz


Qui puoi trovare il testo completo della lettera (in ceco).

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