Nella sua relazione, la garante Lora Vidović ha dichiarato che il respingimento da parte del Parlamento Croato del Rapporto dei Garanti riflette la pressione politica che sta minacciando l'indipendenza della sua istituzione.
Ha sottolineato il fatto che tutti i membri delle più importanti commissioni parlamentari hanno approvato il rapporto all'unanimità.
La Garante Vidović ha ricordato al governo che il rapporto, contenente oltre 50 capitoli tematici, offre uno sguardo dettagliato sulle vite quotidiane dei Croati.
Nel 2015, 92,000 pensionati hanno ricevuto pensioni inferiori ai
67.10 euro e almeno un giovane su cinque non era inserito nel sistema
dell'istruzione, con un conseguente alto rischio di esclusione
sociale.
Per quanto riguarda il numero dei pazienti con melanoma, la Croazia si colloca nella media europea, ma il tasso di mortalità è del 50% più alto. Lo scorso anno 12,000 anziani hanno presentato richiesta di sostegno abitativo.
Gli abitanti delle aree rurali vivono in villaggi privi di elettricità, acqua, trasporti o strade percorribili. La retorica inaccettabile e discriminatoria negli spazi pubblici è tuttora fortemente presente e i diritti delle minoranze sono percepiti come una minaccia dalla maggioranza.
Dibattito incerto
Vidović ha lamentato il fatto che la due giorni di dibattito sul rapporto da parte di un Sabor (Parlamento Croato) dimezzato, è stata dedicata quasi esclusivamente alle differenze ideologiche, piuttosto che ai problemi che i cittadini stessi considerano più importanti.
A suo parere il risultato del voto conferma la necessità di continuare a proporre sistematici cambiamenti per una migliore protezione dei diritti umani.
I diritti lavorativi, sociali ed economici dei cittadini sono quotidianamente violati o minacciati e la discriminazione rappresenta un problema rilevante nel paese.
La garante ha espresso la speranza che le 160 raccomandazioni del rapporto per l'anno 2015 non vengano ignorate e che continuino ad essere implementate per arrivare ad una migliore protezione dei diritti e per contrastare più incisivamente la discriminazione in Croazia.
Ha annunciato che continuerà a monitorare la loro implementazione e, al contempo, continuerà con il suo lavoro sugli obiettivi per il 2016.