L'autoritario regime di Alexander Lukashenko ha giustiziato tre detenuti, secondo l'organizzazione bielorussa per i diritti umani Viasna. Henadz Yakavitski, Ivan Kulesh e Siarhei Khmialeuski sono stati uccisi il 5 novembre a Minsk.
La Bielorussia ha giustiziato in totale quattro detenuti in tutto il 2016, a seguito della decisione dell'UE di revocare definitivamente le sanzioni contro il regime di Lukashenko. Solo un giorno dopo che l'UE ha revocato le sanzioni nel febbraio 2016, la Bielorussia ha condannato una persona a morte. Le esecuzioni di novembre arrivano proprio dopo il vertice di coordinamento UE-Bielorussia a Minsk.
"Questo dimostra che il regime di Lukashenko non ha intenzione di far fare alcun passo avanti al paese in tema di diritti umani. L'UE aveva imposto sanzioni per via delle violazioni dei diritti umani, ma le ha ritirate nonostante non ci sia stato alcun progresso. E' decisamente ora che l'UE dia alla Bielorussia un chiaro segnale che le violazioni dei diritti umani da parte del regime sono inaccettabili,” ha dichiarato Joanna Kurosz, direttore esecutivo di Civil Rights Defenders per l'Eurasia, in risposta alla notizia delle esecuzioni.
La Bielorussia è l'unico paese in Europa che applica la pena di morte. Dal 1994 il Presidente Alexander Lukashenko ha governato il paese in maniera sempre più autoritaria.