Nonostante il fatto che due tribunali bulgari avessero bloccato l'espulsione del cittadino bulgaro Abdullah Buyuk, sostenendo che fosse perseguitato per "ragioni politiche" in Turchia, dove non gli sarebbe garantito un giusto processo, il Ministro dell'Interno ha consegnato il 43enne uomo d'affari alla Turchia, senza dargli alcuna possibilità di difendersi. ONG e attivisti hanno criticato le decisioni del governo bulgaro e hanno definito l'espulsione un'umiliazione e un "patto col diavolo."