Technologie e Diritti

L'autorità ungherese garante per la protezione dei dati personali è stata concepita nel peccato

La Corte di Giustizia dell'UE dichiara illegale l'abolizione del Commissario per la protezione dei dati personali disposta dall'Autorità Garante della privacy e della libertà di informazione. Ungheria esortata al rispetto delle norme europee.

by Hungarian Civil Liberties Union

Secondo la decisione dell'8 aprile della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con l'abolizione del commissario per la protezione dei dati personali, effettuata nello stesso momento in cui è entrata in vigore la “legge fondamentale” il 1° Gennaio 2012, l'Ungheria ha violato il Diritto dell'Unione Europea. Ogni stato membro dell'UE è tenuto ad avere un'Autorità Garante indipendente per la protezione dei dati personali. L'indipendenza dell'organismo incaricato per la protezione dei dati personali implica necessariamente l'obbligo di rispettare la durata del mandato della stessa istituzione. L'abolizione dell'autorità ha interrotto il mandato del commissario indipendente per la protezione dei dati personali ed ha avuto luogo prima che András Jori, che era stato eletto per questo incarico per sei anni, abbia potuto portare a termine il suo mandato.

La Commissione europea ha avviato un procedimento contro l'Ungheria. Prima di allora, l'Istituto Eötvös Károly aveva avvertito il governo che la Commissione avrebbe aperto contro l'Ungheria una procedura d'infrazione e l'avrebbe condannata per l'abolizione dell'istituzione del difensore civico. Inoltre, l'Istituto Eötvös Károly, HCLU e il Comitato ungherese di Helsinki hanno congiuntamente attirato l'attenzione di José Manuel Barroso su questa azione illegale. La sentenza di oggi è l'episodio finale di questo processo che è iniziato nel 2011.

Queste tre organizzazioni sottolineano che l'Ungheria, violando l'indipendenza del commissario per la protezione dei dati personali, ha violato i diritti non soltanto del difensore civico, ma anche i diritti di tutti i cittadini ungheresi per i quali, in Europa, le informazioni personali devono essere protette da un organismo indipendente. La nuova istituzione,nata da un atto di violazione d' indipendenza, non può porre rimedio a questo pregiudizio, così che le decisioni dell'Autorità nazionale per la protezione dei dati personali e l'accesso all'informazione devono essere giudicate, in ciascun caso particolare,sapendo che quest' autorità è stata creata a seguito di una violazione di diritti, cioè,è stata concepita nel peccato.

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