Technologie e Diritti

Lettera aperta: Il Belgio dovrebbe perseguire il COVID-19, non i suoi cittadini

In un'iniziativa della Lega belga per i diritti umani (LDH), più di 300 personalità pubbliche hanno firmato una lettera aperta al Parlamento e ai politici per esprimere la loro preoccupazione per il previsto sistema di tracciabilità COVID-19.

by Camille Van Durme
Conseil d'etat a annulé plusieurs licences d'exportation d'armes destinées à l'arabie saoudite, à la suite de recours introduits par la ligue des droits humains et la cnapd-2

Bruxelles, 15 maggio 2020

Egregio Signor Presidente della Camera dei Rappresentanti,

Cari leader dei gruppi parlamentari,

Vi inviamo questa lettera aperta per esprimere la nostra preoccupazione per l'introduzione di un sistema di tracciabilità Covid-19 per limitare la diffusione del virus. Il 4 maggio 2020 è stato emanato un Regio Decreto che resterà in vigore per un mese. I firmatari di questa lettera aperta ritengono che questo Regio Decreto non sia conforme ai diritti fondamentali.

Se il tracciamento del virus appare necessario per rallentare il lockdown nel paese, devono essere incluse forti garanzie per conciliare la protezione della salute pubblica e la tutela dei diritti e delle libertà. In breve, dobbiamo perseguire il virus, non i cittadini.

Queste garanzie includono:

Garantire la trasparenza per costruire la fiducia dei cittadini belgi

Solo un quadro giuridico che rispetti le regole della privacy e della protezione dei dati può creare tale fiducia. La fiducia dei cittadini è essenziale se vogliamo il loro sostegno, e la fiducia si ottiene attraverso la trasparenza e non con misure autoritarie. Questa fiducia presuppone che i cittadini sappiano perché i loro dati vengono raccolti, come vengono utilizzati, e che non siano limitati da un contatto inappropriato da parte di un call center.

Considerare la protezione dei dati come qualcosa di utile e non come un ostacolo

Il quadro giuridico per la protezione dei dati contribuisce a contenere la diffusione dell'epidemia: Durante questa crisi sanitaria, contribuisce a riaffermare i nostri diritti e libertà fondamentali e il sostegno dei cittadini.

Raccogliere solo i dati assolutamente necessari e limitare i tempi

Possono essere raccolti solo i dati assolutamente necessari per fornire informazioni alle persone infette. I dati che permettono di identificare le persone devono essere cancellati non appena non sono più necessari (dopo un mese). I dati anonimi (o almeno i dati semi-anonimi) possono essere utilizzati per scopi di ricerca da tutta la comunità scientifica nel rispetto della legislazione.

Nessuna raccolta di numeri di identificazione nazionali o numeri di previdenza sociale nazionali

Questi numeri non sono necessari per rilevare il coronavirus. La loro raccolta potrebbe essere pericolosa, in quanto potrebbe consentire alle autorità di creare banche dati sulle persone fisiche (contenenti, tra l'altro, dati fiscali e previdenziali).

Garantire la responsabilità politica

Un organo politico deve essere incaricato di rispondere alle domande e di fornire spiegazioni sul funzionamento del sistema di tracciamento. In questo senso, l'attribuzione delle responsabilità è un imperativo democratico.

I firmatari della presente lettera ritengono che il decreto del 4 maggio 2020 non soddisfi queste cinque garanzie essenziali ed esortano pertanto il Parlamento ad adottare un quadro giuridico conforme alle norme sulla protezione dei dati.

Al fine di promuovere un dibattito trasparente e di rafforzare la voce dei cittadini, e data l'urgenza della situazione, un comitato di esperti appositamente selezionato ha preparato un disegno di legge che include le suddette garanzie. Questo disegno di legge intende offrire un'alternativa costruttiva all'attuale Regio Decreto e può servire come base di discussione nel quadro di un autentico dibattito democratico su questo tema.

Ringraziamo per la vostra attenzione in questa materia e ci auguriamo sinceramente che prendiate in considerazione i nostri commenti e le nostre richieste.

Tra i firmatari della lettera ci sono artisti, avvocati, medici e giudici. Per citarne solo alcuni: Kati Verstrepen, Philippe Hensmans, Martine Simonis, Felipe Van Keirsbilck, Manuela Cadelli, François Damiens, Marie Messiaen, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Jaco Van Dormael, Michel Visart, Marc Verdussen, Hugues Bersini, Olivier Masset-Depasse, Caroline Copers, Ricardo Gutiérrez, Jacques Englebert e Fabrizio Cantelli.

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