Technologie e Diritti

Zona grigia nella legge polacca per i bambini apolidi

Un nuovo rapporto sui minori apolidi indica molte cose che la Polonia deve fare per tutelare di più i bambini, come eliminare i tecnicismi legali e definire i termini chiave al cuore del problema.

by Małgorzata Szuleka
Foto: Howard Ignatius - Flickr/CC content
La Polonia è uno dei pochi paesi dell'UE a non aver ancora ratificato la Convenzione

ONU sullo Status di Apolidi del 1954 e la Convenzione sulla Riduzione dell'Apolidia del 1961. Senza tali regolamentazioni, le persone apolidi in Polonia non possono contare su una rapida soluzione dei problemi che si trovano ad affrontare.

'Problema invisibile'

“Il numero esatto di apolidi in Polonia non è noto, ma varie statistiche indicano che potrebbe aggirarsi tra le 700 e le 10,000 persone, compresi i bambini,” ha dichiarato Dorota Pudzianowska, co-autrice del nuovo rapporto sui bambini apolidi dell'Helsinki Foundation for Human Rights.

L'inaccuratezza dei dati deriva dal fatto che la Polonia non prevede una procedura per determinare se una persona è apolide o meno. “In questo senso, l'apolidia è un problema invisibile,” secondo la Pudzianowska.

Gli apolidi si trovano a dover fronteggiare molti problemi, tra cui l'impossibilità di ottenere documenti di viaggio per lasciare la Polonia, dichiara la Pudzianowska. Inoltre, molte persone apolidi (tra cui i bambini) incontrano difficoltà nell'ottenere un permesso di residenza in Polonia per via della mancanza di documenti. La loro condizione di irregolarità comporta anche difficoltà quando chiedono assistenza medica o sociale.

“In Polonia ci sono molti casi di bambini rom di origini rumene e bulgare che sono stati abbandonati agli inizi degli anni '90 e che non hanno acquisito nessuna nazionalità,” ha dichiarato Marta Szczepanik, co-autrice del rapporto. “Nel nostro rapporto descriviamo i casi di due bambini (Agni e Marysia) che si trovano in questa situazione.”

Tecnicismi

Esistono tecnicismi legali che si traducono nella mancata tutela dei bambini apolidi alla nascita. Secondo la legge polacca, in alcuni casi un bambino acquisisce la cittadinanza per il semplice fatto di essere nato in territorio polacco. Questo avviene quando i genitori non sono noti, non hanno cittadinanza o la loro cittadinanza è indefinita.

Inoltre, un bambino figlio di genitori non noti acquisisce la cittadinanza se viene trovato sul territorio polacco. “Tuttavia, se un bambino figlio di cittadini di altri paesi non acquisisce la cittadinanza dopo di loro per via di un contrasto tra normative in tema di nazionalità, come nel caso, per esempio, dei cittadini di Cuba, dello Sri Lanka o della Siria, il bambino non acquisisce la cittadinanza automaticamente alla nascita. Questo tecnicismo dovrebbe essere eliminato,” secondo la Pudzianowska.

Documenti e definizioni

In più, la legge polacca non contiene una definizione di “persona apolide.” Nella pratica, ci sono problemi anche in relazione all'interpretazione di termini come “genitori non noti,” come nel caso, per esempio, di una madre straniera che viene considerata come “nota,” anche se ha abbandonato il bambino all'ospedale, lasciando solo una traccia di dati personali, impossibili da verificare.

C'è anche il problema dell'applicazione delle disposizioni riguardanti la registrazione alla nascita, che non definiscono precisamente quali documenti debbano essere forniti dai genitori per registrare la nascita di un bambino. “Accade nella pratica che la mancanza di documenti come i certificati di nascita dei genitori costituisca motivo di rifiuto a registrare la nascita di un bambino,” ha aggiunto la Szczepanik.

Il rapporto di HFHR è stato realizzato nell'ambito della campagna “Nessun bambino in Europa dovrebbe essere apolide,” lanciata nel novembre 2014 dalla Rete Europea degli Apolidi. Il rapporto utilizza dati ottenuti anche da 16 uffici dei voivodati, dal Ministro degli Affari Interni e dalla Cancelleria del Presidente.

Il rapporto completo è disponibile qui.




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