Technologie e Diritti

Sentenza contro la Germania in materia di immigrazione

Il Procuratore Generale Yves Bot si pronuncia sulla detenzione di cittadini di paesi terzi in attesa di espulsione.

by Polish Helsinki Foundation for Human Rights

In Germania i Länder sono responsabili per la detenzione delle persone in attesa di espulsione. Tuttavia, non in tutti i Länder ci sono dei centri speciali di custodia per gli immigrati irregolari. Per questo motivo, la decisione del Procuratore Generale riguarderà la maggior parte degli immigrati irregolari - in particolare i cittadini della Siria, del Marocco e del Vietnam - detenuti in carcere.

La sentenza si è basata sulla cosiddetta "Direttiva rimpatri" del 16 dicembre 2008, che stabilisce un quadro di procedure comuni che devono essere applicate dagli Stati membri per il rimpatrio di cittadini di paesi terzi residenti illegalmente nell'Unione Europea.

In base alla Direttiva, gli Stati membri dovrebbero procedere all'espulsione attraverso misure meno repressive possibili, consentendo alla persona, come soluzione più vantaggiosa, quella di rimpatriare da sola entro una certa data, e invece, recludendola in un centro di detenzione specifico come extrema ratio. Ogni fase della procedura dovrebbe essere effettuata alla luce del principio di proporzionalità. La detenzione dovrebbe essere disposta solo nel caso in cui la persona abbia un comportamento non collaborativo.

Spesso, la detenzione avviene in centri appositamente predisposti. Qualora un Länder disponga di un centro del genere, gli stranieri irregolari sono reclusi in carceri normali, ma devono rimanere separati dai detenuti comuni.

Si dovrebbe fare ricorso al carcere, al posto di specifici centri di detenzione, solo quando il sistema si trova sopraffatto da un elevato numero di stranieri irregolari in attesa di espulsione.

Secondo il Procuratore Generale gli Stati membri non possono detenere i clandestini in carcere solo per il fatto che nei Länder manchi uno specifico centro di detenzione. Inoltre, il Signor Bot ha dichiarato che anche nel caso in cui lo straniero accetti di rimanere con i detenuti comuni, uno Stato membro non può applicare tale misura.

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