Technologie e Diritti

Roma pronta a sgomberare oltre 300 rom da centro di accoglienza

325 persone stanno per restare senza un tetto dopo la decisione di sgomberare tutti gli ospiti del centro di accoglienza di via Salaria, a Roma.

by Dóra Görgei
Lo sgombero costringerebbe alla strada uomini, donne e bambini, alcuni dei quali soffrono di gravi disabilità o malattie.
Nonostante una strategia nazionale di miglioramento dell'integrazione dei rom in Italia, sono stati fatti pochissimi progressi.

Oltre 300 persone resteranno senza casa a seguito della decisione delle autorità di Roma di chiudere un centro di accoglienza per famiglie rom. La struttura di via Salaria è considerata un centro temporaneo di accoglienza per famiglie che sono state sgomberate da altre case.

I funzionari comunali hanno addotto varie giustificazioni per chiudere il centro. Una di queste è che il periodo in cui è consentito permanere nella struttura è soltanto temporaneo, anche se una specifica durata non è mai stata formalizzata, né è mai stata data alcuna comunicazione alle famiglie in arrivo.

Un'altra giustificazione presentata dal comune è che alcune delle regole fondamentali della struttura sono state violate dalle famiglie che ci vivono, come il divieto di ospitare persone esterne non registrate nel centro.

Residenti vulnerabili

L'esecuzione di questa decisione di sfratto peggiorerebbe la situazione degli attuali abitanti, rendendo uomini, donne e bambini più vulnerabili e sicuramente interromperebbe la frequenza scolastica dei bambini che ora vanno regolarmente a scuola.

Inoltre, decine di persone anziane con gravi disabilità e malattie finirebbero in strada, senza alcun riparo o assistenza. In conseguenza dello sfratto, diventerebbero senzatetto o sarebbero collocate in campi etnicamente segregati, con le relative restrizioni alle libertà e ai diritti umani delle famiglie rom.

Fallimento della strategia nazionale?

Nel 2012 l'Italia ha approvato la Strategia Nazionale per l'Integrazione dei Rom (per il periodo 2012-2020) volta alla graduale eliminazione della povertà e dell'esclusione sociale delle comunità rom marginalizzate in quattro ambiti principali: salute, istruzione, lavoro e casa.

Tuttavia, a quattro anni dall'approvazione di questo documento, a migliaia di uomini, donne e bambini rom è ancora negato il diritto alla casa in Italia. Nessun miglioramento è stato apportato alle vite delle persone che fanno parte di una delle comunità più emarginate nel paese.

Le autorità italiane devono evidentemente essere richiamate all'ordine, perché continuano a violare i loro impegni e la normativa internazionale e comunitaria.

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