Technologie e Diritti

Razzismo, tutt'altro che un ricordo del passato in Spagna

Le Nazioni Unite analizzeranno la situazione della discriminazione razziale questo mese. Rights International Spain ha presentato un rapporto che evidenzia le principali preoccupazioni sul tema.

by Rights International Spain
Rights International Spain ha presentato un rapporto ombra al Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale nell'ambito della sua imminente analisi in Spagna prevista per il 26 e il 27 aprile.

Nonostante le opinioni contrastanti, il razzismo è tutt'altro che un ricordo del passato in Spagna. Sintetizziamo qui alcune delle principali preoccupazioni.

In Spagna non esiste una legge sull'uguaglianza e la non-discriminazione

Nel 2011 era stato presentato in Parlamento un disegno di legge sull'uguaglianza e la non-discriminazione. Se fosse stato approvato, sarebbe stato un grande passo avanti nella lotta alla discriminazione, poiché avrebbe obbligato il nostro sistema legale a difendere gli obblighi internazionali della Spagna sul tema. Tuttavia, il disegno è rimasto fermo per tutta la legislatura, durante la quale il partito di governo ha avuto la maggioranza assoluta e le vittime di razzismo e xenofobia sono rimaste senza tutele.

Non esiste un meccanismo indipendente efficace nel combattere la discriminazione

In Spagna esiste il Consiglio per l'Eliminazione della Discriminazione Etnica e Razziale. Tuttavia, questo organismo non è efficace nel combattere il razzismo, perché non è indipendente e non ha il potere di fare ricorsi o intraprendere azioni legali.

In Spagna manca una politica unitaria per combattere il razzismo

Il governo non ha adottato nessuna politica sistematica e unitaria contro il razzismo. Senza una volontà politica, è impossibile sradicare il razzismo.

Nessun meccanismo di raccolta dati

In assenza di dati disaggregati sulla composizione etnica della popolazione e sugli atteggiamenti discriminatori, è impossibile strutturare politiche efficaci contro il razzismo. Per le autorità, la raccolta di questi dati sarebbe una violazione delle leggi che tutelano la privacy dei dati personali.

Tuttavia, la stessa UE (laddove queste leggi sulla protezione dei dati vengono applicate) ha più volte dichiarato che queste leggi non impediscono agli stati di raccogliere i dati sulla composizione etnica della popolazione se tale raccolta viene fatta in forma anonima e nel rispetto di una serie di garanzie della privacy.

La polizia non viene formata su come affrontare il razzismo

La formazione sui diritti umani (compresa l'anti-discriminazione) che i membri della polizia ricevono è estremamente limitata. A questi temi vengono dedicate poche ore di formazione e si tratta esclusivamente di una formazione di carattere teorico; la polizia riceve poca o nessuna formazione su come rispettare i diritti umani e combattere la discriminazione nella pratica.

Ethnic profiling

In Spagna, se non sei bianco o “caucasico,” è molto più probabile che tu venga fermato dalla polizia, anche se non hai fatto nulla di sbagliato. Nonostante le ripetute denunce di uso ingiustificato del profiling etnico da parte della polizia e il fatto che gli organismi per i diritti umani spagnoli, europei e internazionali abbiano sollecitato la Spagna ad intervenire per porre fine a questo tipo di fermi, non c'è stata risposta dalle autorità.

E' stato dimostrato come questi fermi, oltre ad essere illegali e contribuire a stigmatizzare una parte della popolazione, sono anche inefficaci nella prevenzione del crimine.

Espulsioni di massa dei migranti e dei rifugiati

La Spagna realizza espulsioni di massa e nel farlo viola i diritti umani (come il diritto alla consulenza legale e le procedure di asilo) dei migranti e dei rifugiati che entrano tramite le frontiere di Ceuta e Melilla.

Quando queste pratiche furono rivelate per la prima volta dai media, il governo – lungi dal prendere misure efficaci per garantire l'applicazione della normativa internazionale e della normativa spagnola sull'immigrazione – approvò un emendamento per “legalizzare” (nonostante ciò che è illegale non possa essere legalizzato) queste espulsioni di massa, definendole “espulsioni a caldo.”

Stigmatizzazione e discriminazione della popolazione araba

Alcuni dei provvedimenti che il governo ha adottato di recente per combattere il terrorismo “jihadista”, come il Piano Strategico Nazionale Contro la Radicalizzazione Violenta, possono nella pratica contribuire a stigmatizzare le comunità arabe e musulmane attraverso l'uso del profiling razziale, etnico o religioso.

Oltre a minacciare i diritti umani di questi gruppi, tali pratiche si sono dimostrate inefficaci nella lotta contro il terrorismo.

I reati non vengono denunciati per il timore di essere espulsi

Quando una persona il cui status amministrativo è irregolare subisce un reato e lo denuncia alla polizia, quest'ultima può avviare un'azione amministrativa contro quella persona per irregolarità sul territorio. Per questo motivo molti migranti irregolari non denunciano i reati subiti per paura di rappresaglia, anche quanto sono vittime di crimini di stampo razzista. Questo significa che gli aggressori restano impuniti e le vittime non hanno accesso ai risarcimenti.

Molti vengono privati della libertà

I migranti privi di regolare permesso di soggiorno possono essere trattenuti nei Centri di Detenzione per Stranieri senza aver commesso alcun crimine. Si tratta di una politica discriminatoria che andrebbe abolita in quanto viola i diritti umani.

Segregazione dei rom a scuola

Vari rapporti evidenziano che ci sono alcune scuole in cui praticamente tutti gli alunni (o comunque una percentuale ben al di sopra di quella nella popolazione del comune in cui la scuola si trova) è di origine rom o migrante.

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