Technologie e Diritti

Il caso del blogger di Mosina davanti alla CEDU

Dopo più di cinque anni di procedimenti interni, il caso di Łukasz Kasprowicz, un blogger accusato di aver diffamato pubblicamente il sindaco di una città polacca, è stato portato davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani.

by Polish Helsinki Foundation for Human Rights

Dal 2008 Łukasz Kasprowicz gestisce un blog dove critica le azioni di Zofia Spinger, sindaco di Mosina, Polonia. Il sindaco Spinger ha presentato un'accusa privata di diffamazione (ai sensi dell'articolo 212 (2) del Codice Penale) al Tribunale del Distretto Poznań-Stare Miasto. Ha indicato 15 messaggi sul post da lei ritenuti offensivi.

Nel 2011 il Tribunale distrettuale ha stabilito che, prima di tutto, un blog è un mezzo di comunicazione di massa e Kasprowicz, diffondendo sul suo blog delle affermazioni riguardanti le azioni del sindaco, l'ha discreditata di fronte all'opinione pubblica, il che potrebbe determinare una perdita della fiducia indispensabile per la posizione di un sindaco.

Il Tribunale ha considerato Kasprowicz colpevole di diffamazione e ha imposto una severa pena. Il blogger è stato condannato a 300 ore di lavori socialmente utili e gli è stato imposto di scusarsi con il sindaco per scritto e di pagare una sanzione pecuniaria di 500 PLN alla Croce Rossa Polacca. Inoltre, il tribunale di primo grado ha proibito all'accusato di esercitare la professione di giornalista per un periodo di un anno.

Il Tribunale di Circolo di Poznan ha rovesciato la decisione del tribunale di primo grado e ha sospeso il procedimento penale contro Kasprowicz, ritenendo il danno sociale presentato dal presunto reato come insignificante. Tuttavia, la Corte Suprema ha confermato il reclamo della Cassazione presentato dal legale dell'accusa e rinviato due volte il caso per una revisione.

Nel giudizio finale di gennaio di quest'anno, il Tribunale di Circolo di Poznan ha sospeso con condizione il procedimento contro Kasprowicz e ha fissato un anno di messa alla prova e una sanzione pecuniaria di 500 PLN da destinare al Fondo di Assistenza alle Vittime e al Reinserimento.

Nella richiesta alla CEDU, Dominika Bychawska-Siniarska e l'avvocato Artur Pietryka, rappresentanti del blogger, hanno indicato la violazione dell'articolo 10 della Convenzione (libertà di espressione).

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