Monitoraggio UE

Estonia non riconosce parità di diritti a coppie omosessuali

Una coppia sposata, composta da un’americana e un'estone, sta lottando affinché lo stato estone riconosca il matrimonio e consenta alla cittadina americana di ottenere un permesso di soggiorno permanente.

by Estonian Human Rights Centre

Sarah e Kristiina si sono sposate negli Stati Uniti nel 2015 e hanno deciso di trasferirsi in Estonia. Il 16 aprile la Corte Suprema dell’Estonia ha annunciato la decisione di non valutare la richiesta di Sarah, il che significa che la sentenza del tribunale distrettuale che, in linea con lo stato estone non riconosce il matrimonio di Sarah e Kristiina come motivo per rilasciare un permesso di soggiorno permanente, resterà in vigore.

Subito dopo la pronuncia da parte della Corte Suprema, la Polizia di Frontiera (PPA) ha deciso di ritirare il permesso di soggiorno di Sarah. Questo significa che lei avrebbe avuto solo poche ore per lasciare l’Estonia e l’intera area Schengen. In queste poche ore, era molto probabile che Sarah avrebbe dovuto abbandonare la moglie, il lavoro e pagare una cifra altissima per ritornare immediatamente negli Stati Uniti.

Accordo di convivenza

Lavorando in un café della città vecchia di Tallin, Sarah è dovuta andare nel suo tempo libero alla PPA, dove le hanno detto che per il momento avrebbe potuto restare in Estonia grazie ad un accordo sui visti tra Estonia e Stati Uniti. Tuttavia, questa forma di permanenza nel paese non dà ad una persona il diritto di lavorare, per questo Sarah avrebbe dovuto lasciare il suo lavoro, infliggendo un duro colpo alla situazione finanziaria della famiglia.

Considerato che lo stato estone ha dichiarato con chiarezza che il matrimonio di Sarah e Kristiina non è considerato valido, il prossimo passo sarà firmare un accordo di convivenza. Al momento del loro matrimonio, questo non era ancora possibile. La Corte Suprema la scorsa settimana ha stabilito che la legge sulla convivenza è valida e efficace anche senza un regolamento attuativo, per cui il prossimo passo della coppia è presentare richiesta di un permesso di soggiorno per Sarah sulla base di un accordo di convivenza.

Il Centro Estone per i Diritti Umani è a conoscenza di molte famiglie in Estonia nelle quali uno dei due partner non è un cittadino estone e si riesce a trovare un notaio disponibile a registrare un contratto di convivenza. Questa situazione non è giusta né dignitosa per queste famiglie. In sostanza, le vite di coppie omosessuali contribuenti e rispettose della legge vengono complicate a tal punto che rischiano di essere cacciate fuori dal paese.

Battaglia per amore e famiglia

Secondo il cancelliere della giustizia, la parità di trattamento nelle procedure di riconoscimento degli accordi di coabitazione è richiesta sia dalla Costituzione Estone che dalla Convenzione Europea sui Diritti Umani. Nel 2016 il parlamento ha sostenuto la proposta del cancelliere di emendare la Legge sull'Immigrazione in modo da poter concedere permessi di soggiorno ai partner omosessuali di cittadini estoni. 42 parlamentari si sono espressi a favore della proposta, 19 contro e 3 si sono astenuti. La bozza di modifica è ancora in esame alla Commissione Affari Costituzionali e le vite delle famiglie conviventi non sono migliorate.

Sarah e Kristiina non si arrenderanno e continueranno a combattere per avere giustizia, per veder tutelato il loro diritto alla famiglia e all'amore e per tutte le coppie che si trovano nella loro situazione. Il Centro Estone per i Diritti Umani le aiuterà in ogni passo, così come il loro avvocato, che ha lavorato molto sul caso a titolo volontario.

Tutte le spese relative al caso saranno coperte attraverso donazioni.

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