Technologie e Diritti

“Non si risparmia sui bambini!”: tagli ai benefici sociali in Croazia

Il Centro Studi per la Pace critica aspramente la decisione del governo di abolire i benefici sociali per i bambini con la sindrome di Down e altri membri vulnerabili della società.

by Lovorka Šošić
(Image: Greta Ceresini)
I tagli alla spesa sono più visibili quando vengono fatti sugli investimenti sulle persone, in particolare sull'istruzione e sull'assistenza sociale.

Anche se il governo respinge queste accuse, oggi è chiaro che la politica della coalizione al potere per ridurre il debito estero è quella di “socializzare” l'onere colpendo i più vulnerabili e continuando a cedere beni pubblici anziché migliorarne la gestione.

Oltre all'istruzione e ai benefici sociali, anche i fondi delle lotterie croate – destinati allo sviluppo della società civile – sono stati radicalmente tagliati. Questi fondi, in gran parte, erano destinati a finanziare i servizi sociali per i gruppi più vulnerabili come i bambini disabili, i poveri, gli anziani.

Il Ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović ha spiegato i tagli in termini di risparmi che si riverseranno direttamente nel bilancio dello stato e, in questo modo, saranno usati per il finanziamento diretto dei bisogni dei gruppi più vulnerabili.

Ma tagliare i benefici sociali per i disabili in questo modo dimostra che non era questa l'intenzione – si tratta semplicemente di un tentativo di finanziare la distruzione delle organizzazioni della società civile per smussare le voci critiche nei confronti della coalizione di governo.

Cambio di priorità

Al contempo, anziché trovare il modo di tutelare gli utenti del suo ministero, il Ministro per le Politiche Sociali e la Gioventù Bernardica Juretić si impegna a condannare il femminismo e a trovare la definizione di famiglie “naturali e proprie” in opposizione alle famiglie LGBT.

Se volesse aiutare le famiglie e la qualità della vita familiare, la Juretić dovrebbe affrontare le questioni specifiche ed aiutare le persone più vulnerabili e finanziare i benefici sociali.

Il Centro Studi per la Pace sollecita il governo a proteggere i diritti e i benefici sociali dei gruppi più vulnerabili e (coerentemente con la sua proclamata politica pro-nascite) a smetterla di “risparmiare” sui bambini, i disabili, i malati e altri gruppi vulnerabili, e piuttosto aumentarne le voci di bilancio.

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