L'Associazione Antigone, che da 25 anni è impegnata sul tema della garanzia dei diritti dei detenuti, è molto orgogliosa di aver contribuito a raggiungere un traguardo così importante: la tanto attesa nomina del garante nazionale per i diritti delle persone detenute o private della libertà personale, figura individuata in Mauro Palma, co-fondatore ed ex-presidente di Antigone.

L'istituzione di un garante nazionale ha finalmente portato l'Italia – piuttosto in ritardo rispetto agli altri paesi europei – ad avere un National Preventive Mechanism.

La conferenza è stata quindi una preziosa occasione di riflessione sul ruolo del National Preventive Mechanism (NPMs) di garanzia del pieno rispetto e della piena protezione delle persone detenute in ogni tipo di struttura, dalle carceri alle stazioni di polizia, ai centri di detenzione per migranti.

Il ruolo dell'NPM in Europa

Durante il primo giorno della conferenza, alcuni NPM europei, tra cui quello inglese, norvegese e slovacco, oltre ai delegati del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) e del Sotto-comitato ONU sulla Prevenzione della Tortura (SPT), hanno discusso su come garantire meglio la dignità e il rispetto dei diritti umani dei detenuti – sottolineando all'unanimità l'importanza dell'NPM come organismo di monitoraggio pienamente indipendente dal governo.

La riflessione non si è limitata alle carceri: per esempio, Peter Clarke, NPM del Regno Unito, ha sottolineato la rilevanza delle questioni legate alla detenzione dei rifugiati.

In Italia, il nuovo garante nazionale dovrà affrontare molte sfide, poiché si tratta di un ruolo nuovo che va definito nella pratica.

E' importante sottolineare che negli ultimi anni, per compensare la mancanza di questo istituto a livello nazionale, è stato creato un sistema di garanti regionali per garantire i diritti dei detenuti in Italia.

Per questa ragione, il garante nazionale dovrà coordinarsi con tutti i garanti regionali e locali esistenti e armonizzare il sistema, tenendo a mente che i vari garanti conoscono molto bene i tipi di problemi relativi alle zone geografiche di rispettiva competenza.

Nel secondo giorno di conferenza si è tenuta una tavola rotonda, durante la quale i garanti regionali hanno condiviso i loro punti di vista e hanno discusso per prevenire le incompatibilità e le contraddizioni, oltre che per comprendere meglio i problemi specifici affrontati da ogni regione.

Questioni urgenti

Durante la conferenza, i partecipanti hanno discusso anche dei problemi riguardanti le condizioni di detenzione in Italia, per i quali sono necessari interventi urgenti.

Tra le questioni critiche ci sono tutela del diritto alla salute, lo scarso ricorso alle misure alternative al carcere, le violenze della polizia, la tortura e l'esistenza, tuttora, dell'ergastolo e degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, aboliti questi ultimi da una legge italiana ma tuttora aperti in alcuni casi.

In altre parole: l'istituzione dell'NPM in Italia è un passo importante verso la difesa dei diritti delle persone private della libertà, ma resta ancora molto da fare.