Technologie e Diritti

Indignazione per lo spionaggio di massa dei possessori di carte Visa in Lituania

EVP International, la società responsabile del rilascio delle carte Visa Paysera in Lituania, ha espresso il suo disappunto verso il tentativo del Servizio di Indagini sulla Criminalità Finanziaria di spiare i suoi clienti.

by Human Rights Monitoring Institute
“In riferimento all'articolo 7 della Legge sulla Prevenzione del Riciclaggio e del Finanziamento del Terrorismo, vi chiediamo di fornirci i dati di tutti i clienti che sono titolari di una carta Visa Paysera (nome, cognome, codice fiscale/data di nascita, numero del documento d'identità, autorità che lo ha emesso, numero della carta e data di emissione).”

Quella qui sopra è una richiesta che il Servizio di Indagini sulla Criminalità Finanziaria (FCIS) ha presentato a EVP International. Inoltre, non solo FCIS ha chiesto alla compagnia di fornire all'agenzia tutti i dati degli utenti delle carte Visa, ma ha chiesto anche i dettagli di tutte le transazioni effettuate – vale a dire, i prelievi di contanti o l'utilizzo delle carte, il luogo e l'ammontare di denaro.

'Sorveglianza di massa'

"Riteniamo che questa richiesta sia equivalente alla sorveglianza di massa,” ha dichiarato la legale di EVP International Julija Šlekonytė in un intervista a delfi.lt. A suo parere, FCIS non avrebbe specificato a cosa servissero i dati e non avrebbe fornito informazioni sulle indagini in corso. Inoltre, l'agenzia non avrebbe richiesto informazioni su una specifica persona o somma di denaro, bensì di fornire informazioni generali su tutti i clienti.

La compagnia ha chiesto a FCIS a cosa servissero le informazioni relative ad ogni cliente, ma la risposta ricevuta è stata vaga: in quanto istituto di credito elettronico registrato nella Repubblica di Lituania, alla compagnia è richiesto per legge “di monitorare le relazioni economiche dei clienti e di fornire accesso alle informazioni in suo possesso.”

Evasivo il capo di FCIS

Quando delfi.lt si è messo in contatto con gli altri principali provider di servizi finanziari, è venuto fuori che questi ultimi non sono stati molto disponibili. Le due banche principali, Swedbank e SEB, hanno dichiarato di voler cooperare con le autorità e fornire informazioni a richiesta. Entrambi gli istituti hanno negato ulteriori commenti, sostenendo che la stessa legge impediva loro di parlare della questione.

Come se non fosse abbastanza, il capo di FCIS, Kęstutis Jucevičius, non è stato neanche in grado di spiegare perché la sua agenzia aveva bisogno di così tanti dati su tutti i clienti di Visa Paysera. La sua risposta si è limitata a vaghe dichiarazioni sulle funzioni generali dell'agenzia.

Secondo Jucevičius, FCIS è responsabile della prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo ed è per questo che l'agenzia elabora le informazioni sulle transazioni e sulle operazioni finanziarie.

"La legge individua i diritti dell'agenzia di reperire le informazioni e i documenti necessari per realizzare queste funzioni,” ha aggiunto Jucevičius, commentando la faccenda.

Autorità “inclini ad abusare dell'autorità”

Karolis Liutkevičius, esperta legale dello Human Rights Monitoring Institute, ha affermato che, in questa particolare richiesta, le forze dell'ordine interpretano il loro diritto di ottenere informazioni in maniera troppo estesa e ignorano i principi fondamentali che riguardano la protezione della privacy.

Come dovremmo interpretare queste azioni dell'FCIS? La legge davvero consente la raccolta di dati privati a livello così ampio?

Dal punto di vista delle protezione dei dati o del diritto al rispetto della vita privata, le azioni di FCIS sono decisamente sgradevoli. In sostanza, si tratta di sorveglianza di massa, di raccolta di informazioni finanziarie non individualizzate riguardanti cittadini privati e la loro stessa sorveglianza.

Gli standard internazionali sui diritti umani prevedono la possibilità di interferire sulla vita privata di una persona soltanto quando necessario e attraverso misure proporzionate. E' altamente improbabile che la sorveglianza di massa, considerando tutti gli utenti di un particolare tipo di carta di credito come potenziali riciclatori di denaro o finanziatori del terrorismo, sia una misura proporzionata.

La Legge sul Riciclaggio di Denaro e sul Finanziamento del Terrorismo, alla quale fa riferimento FCIS per la sua raccolta di dati, non è particolarmente chiara. La legge prevede che FCIS abbia il diritto di ottenere “informazioni e documenti sulle transazioni finanziarie necessarie per svolgere le loro funzioni” da parte delle istituzioni finanziarie.

Sembra che FCIS interpreti i suoi poteri in maniera molto ampia, nel senso di diritto di ottenere qualunque informazione ritenga interessante. Tuttavia, nel fare riferimento a questa specifica disposizione, non possiamo ignorare gli standard internazionali sui diritti umani summenzionati e quindi il fatto che la raccolta dati debba essere realizzata in maniera proporzionata – che significa ottenere dati specifici su particolari persone o gruppi piuttosto che raccolte di dati non individualizzati e in massa.

La raccolta dati è limitata anche dalla Costituzione della Repubblica di Lituania, secondo la quale, senza eccezioni, le informazioni della vita privata di una persona possono essere raccolte soltanto se c'è un ordine di tribunale che lo disponga.

In ogni caso, il modo in cui la legge attuale è formulata consente chiaramente alle autorità di abusare dei loro poteri raccogliendo informazioni finanziarie private in maniera imprecisata.

E' probabile che altre compagnie abbiano ricevuto richieste simili, ma dalle loro risposte sembrerebbe che queste non siano né indignate né stupite da questa pratica. Anzi, sembrerebbe che siano più preoccupate delle sanzioni. Perché secondo voi EVP International avrebbe deciso di parlare di questo fatto?

Al momento non ci sono molte informazioni disponibili sulla cooperazione tra le forze di polizia e le istituzioni finanziarie, quindi possiamo solo azzardare delle ipotesi. Io personalmente direi che EVP International non ha così tanta esperienza nel trattare con le forze dell'ordine come altre istituzioni finanziarie più grandi che da tempo operano in Lituania, e quindi potrebbe essere rimasta davvero sorpresa della richiesta da parte di FCIS.

Cosa ci dice questa situazione dello stato della protezione dei dati personali in Lituania?

La Costituzione di Lituania pone principi forti in tema di protezione della vita privata e, di conseguenza, per la protezione di dati privati. Tuttavia, sembra che questi principi raramente siano messi in pratica e che le autorità (in particolare le forze dell'ordine) cerchino dei modi per aggirarli o semplicemente ignorarli.

Il problema è esacerbato poi dalla nostra legislazione, che prevede un basso livello di protezione. Sfortunatamente, non esiste un dibattito pubblico su questi problemi e la questione suscita relativamente scarso interesse.

Se alcune compagnie si rifiutano di difendere i diritti dei loro clienti, c'è qualche modo attraverso cui le persone possono opporsi alla sorveglianza di massa?

Le strade che i consumatori di servizi finanziari possono percorrere sono limitate, ma esistono: in primo luogo, puoi interessarti attivamente della questione e chiedere al tuo provider di servizi di esplicitare come protegge i tuoi dati personali, chi e in quali circostanze possa accedervi, quali provvedimenti vengono messi in atto per proteggere la tua privacy. Se la sua risposta non ti soddisfa, cambia provider di servizi con uno che protegga la tua vita privata.

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