Technologie e Diritti

Basta discriminazioni, tutte le famiglie sono ugualmente importanti

In risposta ai tentativi dei politici lituani di restringere la definizione giuridica di famiglia, 3 ONG hanno lanciato la campagna sociale dallo slogan “Tutte le famiglie sono ugualmente importanti.” Firma la petizione oggi per esprimere il tuo sostegno!

by Human Rights Monitoring Institute
Julita, madre single; nonna Tamara, che ha cresciuto la nipote da sola; Julija e Gintaré, due donne di classe che vivono insieme come una famiglia; queste e molte altre famiglie lituane hanno accettato di condividere le loro storie aderendo a “Laisva LT.”

Questa campagna sociale invita tutti a firmare una petizione rivolta ai membri del Parlamento Lituano, sollecitando ad opporsi alla proposta di modifica costituzionale in base alla quale lo status familiare deriverebbe esclusivamente dal matrimonio e dall’esistenza di un “padre e una madre.”

Una famiglia modello per tutti

Secondo l’Istituto di Monitoraggio sui Diritti Umani, il Centro Lituano per i Diritti Umani e la Lega Gay Lituana – i tre organizzatori della campagna – la modifica proposta è discriminatoria e i politici stanno interferendo illegittimamente con la vita privata e familiare.

In Lituania, il dibattito su cosa costituisca una famiglia imperversa da quasi un decennio. Già nel 2011 la Corte Costituzionale aveva stabilito che la Costituzione protegge sia le famiglie fondate su una relazione matrimoniale che quelle che non lo sono, sottolineando anche che la natura della relazione è significativamente più importante della sua forma.

Si tratta del secondo tentativo da parte di politici insoddisfatti della precedente decisione di modificare la Costituzione e di ridefinire la famiglia in termini più circoscritti, affinché soltanto alle famiglie tradizionali (coppie sposate con figli) sia garantita tutela costituzionale. Sebbene il Parlamento abbia approvato la modifica in prima lettura nel mese di giugno, è necessario che in due votazioni consecutive almeno 95 parlamentari su 141 si esprimano a favore affinché la legge entri in vigore.

Nonostante la Lituania sia uno dei pochi paesi UE a non offrire alcuna tutela legale alle coppie omosessuali, eventi come il Baltic Pride riscuotono un grande sostegno da parte dei cittadini (Foto: Baltic Pride)


Molte famiglie escluse

"Ero molto triste quando ho sentito che qualcuno vuole restringere la definizione di famiglia in Lituania. Il nostro paese vive già un declino delle nascite, una contrazione della popolazione, molti divorzi, persone sole, un crescente numero di suicidi – questo passo ridurrebbe ulteriormente il benessere collettivo e lascerebbe una gran fetta della società fuori dai “pochi prescelti,” ha dichiarato Elžbieta Latėnaitė, attrice che ha aderito alla campagna. “Si ha l’impressione che mentre altri paesi facciano dei passi in avanti, estendendo il concetto sociale dei modelli familiari, noi continuiamo a temporeggiare su definizioni di vecchio stampo.”

Se la modifica venisse approvata, non è chiaro se le coppie non sposate ma con relazioni stabili e di lunga durata, i genitori single, i nonni che crescono i loro nipoti o le famiglie adottive godrebbero dello status di famiglia. Questo creerebbe non poche incertezze legali, perché le relazioni familiari e i diritti e le obbligazioni che ne derivano riguardano oltre 200 leggi lituane.

Nessuna tutela per la famiglie omosessuali

I parlamentari a favore della modifica non cercano di nascondere il fatto che uno dei loro obiettivi principali è quello di impedire ogni tipo di riconoscimento giuridico alle famiglie omosessuali. La Lituania resta uno dei pochi paesi UE a non garantire alcuna tutela legale a queste famiglie.

"Non viene garantita alcuna tutela a queste famiglie in Lituania. Se sei eterosessuale, puoi semplicemente ignorare la maggior parte delle leggi, ma se sei omosessuale, capisci quanto esse siano importanti,” hanno dichiarato Julija e Gintaré, una coppia omosessuale che ha deciso di condividere la propria storia familiare.

La modifica costituzionale è inserita nella sessione autunnale dei lavori parlamentari, anche se ad ora non è prevista una data per il voto.

La campagna è aperta a chiunque si opponga alle iniziative discriminatorie presentate dai politici. Se vuoi firmare la petizione rivolta ai membri del Parlamento, clicca qui!

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