A metà dicembre, il presidente del Parlamento Polacco (Sejm), Marek Kuchciński, aveva annunciato che dall'inizio del 2017 i giornalisti avrebbero avuto limitazioni alla possibilità di seguire i lavori parlamentari.
Le novità riguardavano, tra le altre, il divieto di fare riprese video e audio durante le sessioni plenarie (l'unica ripresa video consentita diventerebbe quella con le telecamere ufficiali istallate nell'aula plenaria); limitazioni nell'accesso dei giornalisti agli edifici del Parlamento; e limitazioni al numero di inviati di ogni testata autorizzata ad ottenere un ingresso permanente alla camera.
L'annuncio ha suscitato proteste da parte dei membri dell'opposizione che hanno bloccato l'accesso al podio della camera per un mese, oltre che manifestazioni spontanee di fronte al Parlamento portate avanti fino a tarda notte.
L'Helsinki Foundation for Human Rights (HFHR) ha chiesto al Parlamento di non introdurre queste modifiche radicali. HFHR ha ricordato che “i giornalisti devono avere la possibilità di riportare in maniera efficace quanto avviene al Sejm” e ha sottolineato che “l'introduzione di limiti irragionevoli al lavoro dei corrispondenti dal Parlamento, di fatto impedisce loro di svolgere la funzione di controllori pubblici.”
A seguito della dure reazioni e delle proteste dell'opposizione di fronte al Parlamento, Karczewski ha dichiarato che le modifiche proposte non sarebbero state introdotte e che sarebbero state presentate nuove proposte il 6 gennaio. Tuttavia, queste lineeguida non sono ancora state presentate.
HFHR ha preparato un commento sul regolamento dell'attività dei giornalisti presso il Parlamento Polacco. Il commento fa riferimento agli standard internazionali e alle raccomandazioni generali al proposito.
La Corte Costituzionale
In seguito a queste vicende parlamentari, le limitazioni sono state estese anche ai giornalisti che seguono i procedimenti presso la Corte Costituzionale.
Il 10 gennaio, il giudice Julia Przyłębska, di recente nominata nuovo presidente della Corte Costituzionale del paese, ha vietato l'ingresso in Tribunale ai giornalisti.
La decisione è stata motivata dal fatto che secondo il giudice “la presenza dei media durante i procedimenti genera caos e un eccessivo interesse mediatico non aiuta ad esaminare serenamente un caso.”
HFHR mette in guardia sul fatto che l'impossibilità per i media di registrare i procedimenti di fronte alla Corte Costituzionale impedisce la copertura in diretta delle udienze costituzionali, cosa che costituisce una grave interferenza con il diritto dei giornalisti di dare informazioni e con il diritto dell'opinione pubblica di riceverle.