Technologie e Diritti

Sicurezza attraverso i diritti umani: il nuovo rapporto di Liberties

Oggi Liberties ha pubblicato il suo rapporto "Sicurezza attraverso i diritti umani". Il rapporto rileva che due delle misure comunemente utilizzate contro il terrorismo stanno distruggendo la democrazia, sono inefficaci e controproducenti.

by Israel Butler

Solo attuando i propri obblighi in materia di diritti umani i governi potranno garantire una sicurezza duratura. Questo significa utilizzare misure di sicurezza proporzionate che funzionino realmente e affrontare le radici, anziché i sintomi, della radicalizzazione.

Scarica qui il rapporto completo o il riepilogo sintetico qui.

La sorveglianza di massa e il profiling etnico sono tecniche utilizzate in alcuni paesi dell'UE. Anche se superficialmente potrebbero sembrare attraenti, in pratica sono in grado di mettere in pericolo la sicurezza pubblica. Il rapporto afferma che politiche alternative contro il terrorismo attuate nel rispetto degli standard sui diritti umani, sono di fatto più efficaci nel garantire sicurezza.

Risultati chiave:

  • La sorveglianza di massa sta distruggendo la democrazia, perché la democrazia non può funzionare se non viene rispettata la privacy. Oltre cinquant'anni di ricerca dimostrano come gli esseri umani, quando sono in pubblico o pensano di essere osservati, si conformino alle opinioni e alle regole della maggioranza. La privacy ci dà la libertà di creare, pensare, discutere e condividere informazioni e idee senza timore di giudizio. Ciò consente alle società di evolversi e progredire cambiando le regole e le idee in cui viviamo come è successo, ad esempio, con la protezione dell'ambiente o l'economia della condivisione. La privacy consente anche ai giornalisti, agli attivisti e ai politici di far sì che i leader ne tengano conto, perché queste persone spesso contano su fonti di informazioni che non possono essere rese note perché rischierebbero di essere identificate e quindi punite.
  • La popolazione attualmente tende a vedere internet come uno spazio "pubblico" in cui non viene tutelata la privacy. Recenti ricerche sull'utilizzo di Internet confermano che proporzioni significative di giornalisti si autocensurano e una parte degli utenti non si sente libera di utilizzare Internet per leggere o comunicare su temi considerati controversi. La sorveglianza di massa costituisce un ostacolo per una sana democrazia. Nonostante il prezzo così elevato pagato dalla società, la sorveglianza di massa non è riuscita a darci nulla in cambio. Tutte le prove disponibili dimostrano che non è mai stata utile per prevenire un attacco terroristico o per identificare i terroristi.
  • Nella stragrande maggioranza degli attacchi terroristici segnalati, gli autori di reati erano già conosciuti dai servizi di sicurezza o erano già entrati in contatto con le autorità a causa di attività criminali o di problemi di salute mentale.
  • Quando i servizi di sicurezza non sono riusciti a prevenire un attacco, questo è successo perché non hanno avuto risorse per mantenere l'autore sotto sorveglianza o perché le informazioni provenienti da altri organi di governo o da governi stranieri sono state ignorate.
  • Nella lotta al terrorismo le fonti di intelligence più utili tendono ad essere le comunità, le famiglie e i conoscenti dei perpetratori. Il pubblico rimane la fonte più importante di informazioni per i servizi di sicurezza. Le operazioni su larga scala che ricorrono all'ethnic profiling negli USA, in Germania e in Francia non hanno portato al perseguimento di nessun presunto terrorista. La ricerca sull'utilizzo del profiling etnico per i reati penali indica che ciò comporta un numero minore di arresti di autori di reati.
  • Il profiling etnico rende il pubblico più vulnerabile: crea un punto cieco per i servizi di sicurezza poiché in realtà le organizzazioni terroristiche reclutano persone di diverse etnie. Gli estremisti violenti provengono da una vasta gamma di nazionalità ed etnie, tra cui adepti bianchi(occidentali). Il profiling etnico crea anche risentimento tra gli altri membri innocenti della comunità presa di mira da questo tipo di misura. Come conseguenza queste comunità sono meno inclini a informare volontariamente la polizia. Essere oggetto di ethnic profiling fa sentire le persone innocenti emarginate e discriminate, il che contribuisce alla radicalizzazione.
  • I governi che combattono il processo di radicalizzazione in estremismo violento si sono concentrati sulle fasi finali di tale processo. Questi governi hanno deciso di ignorare le cause prime del processo ovvero la disuguaglianza sociale ed economica, la discriminazione nel paese di accoglienza e la collaborazione con regimi repressivi responsabili di abusi sui diritti umani)

Il Rapporto raccomanda ai governi di:

  1. Concedere maggiori risorse ai servizi di sicurezza al fine di svolgere una sorveglianza mirata, assicurando al tempo stesso che sia in vigore un attento monitoraggio giudiziario e parlamentare atto a prevenire abusi;
  2. Rafforzare o introdurre attività di polizia su base comunitaria che prevedano lo sviluppo di relazioni di fiducia reciproca tra le forze di polizia e le comunità. Questo aumenterebbe la probabilità che la polizia riceva informazioni dalla popolazione. Questa politica non dovrebbe prevedere il reclutamento di informatori da parte della polizia. Dovrebbe invece basarsi sulla costruzione di un rapporto di rispetto reciproco tra la polizia e le comunità in cui presta servizio. Dovrebbe essere applicato generalmente a tutte le comunità e non destinato a specifiche minoranze;
  3. I servizi di sicurezza devono utilizzare i loro poteri per arrestare, perquisire o trattenere le persone solo se vi sono prove concrete dell'attività criminale. I governi possono seguire l'esempio di progetti di successo condotti in Spagna e nel Regno Unito in cui la polizia è stata addestrata ad evitare l'ethnic profiling, e ciò ha portato a meno fermi e più arresti;
  4. Adempiere ai propri obblighi nel promuovere un accesso equo all'istruzione, all'occupazione e ad un adeguato alloggio; nel combattere la discriminazione contro le minoranze etniche; nel rispettare i diritti umani anche nella gestione delle relazioni estere. Questo consentirebbe di affrontare il problema della radicalizzazione alle sue radici.
  5. Igoverni hanno cercato di convincere la popolazione che i diritti umani fanno parte del problema, che la privacy è solo qualcosa che usiamo per nascondere segreti imbarazzanti e che è possibile sconfiggere il terrorismo senza affrontare i problemi alla radice. Ma la realtà è che i diritti umani ci proteggono e se i governi si impegnano a rispettarli semplicemente conformandosi agli obblighi cui sono giuridicamente vincolati, le nostre società saranno più sicure.

Scarica qui il rapporto completo o il riepilogo sintetico qui.


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