Il tribunale ha deciso che il Ministro degli Affari Interni ha legittimamente negato di attribuire la cittadinanza polacca ai bambini.

Una coppia omosessuale sposata ha chiesto un certificato di cittadinanza polacca dei suoi quattro figli. La richiesta è stata presentata da uno dei genitori, il signor X, cittadino australiano e polacco.

L'Helsinki Foundation for Human Rights (HFHR) ha chiesto a Pawel Marcisz, avvocato dello studio legale polacco Łaszczuk and Partners, di rappresentare i suoi clienti pro bono.

Una regola fondamentale della Legge sulla Cittadinanza Polacca è che essa può essere ottenuta quando uno dei genitori è cittadino polacco. Il signor X è uno dei genitori dei bambini, come dichiarato nei certificati di nascita internazionali.

Il diritto del bambino all'identità

I figli del signor X sono nati tramite maternità surrogata, sistema legale nel paese in cui è stata portata avanti e sono cresciuti in un contesto di matrimonio omosessuale, cui il signor X ha avuto accesso fuori dalla Polonia.

Per il tribunale i certificati di nascita stranieri che indicano la paternità del signor X non possono essere considerati un documento che conferma la relazione di parentela del signor X con i bambini per i quale si richiede un certificato di cittadinanza. Per il tribunale, non c'è alcuna prova per stabilire l'identità dei genitori dei bambini.

"Mettere in discussione un certificato di nascita internazionale e invalidare così una relazione genitore-figlio che è stata stabilita in un altro paese va contro l'interesse del bambino. Il rifiuto del tribunale di confermare la cittadinanza polacca dei bambini è una conseguenza di questo ragionamento, ma il diritto del bambino all'identità è calpestato,” ha dichiarato Dorota Pudzianowska, avvocato di HFHR.

La sentenza non è definitiva.