“La Croazia può fare meglio” è stato il messaggio dei manifestanti a Zagabria lo scorso mercoledì, in sostegno alla tanto attesa riforma dell'istruzione e al gruppo di esperti che ha indirizzato il disegno della riforma negli ultimi 14 mesi.
La riforma, la cui prima fase sarà realizzata nel settembre 2016, è stata messa in discussione a partire da marzo, quando il nuovo governo di destra ha tagliato i fondi al Ministero dell'Istruzione e i parlamentari hanno iniziato ad inserire la loro lista dei desideri su questioni ideologiche, come il rafforzamento della religione e del nazionalismo nel curriculum.
La protesta della scorsa settimana a Zagabria è stata innescata quando il gruppo di esperti e tecnici che guidava la riforma ha rassegnato le dimissioni in conseguenza dell'ostruzionismo e dell'interferenza da parte del governo, scatenando l'indignazione pubblica e il sostegno al gruppo di esperti affinché sia loro garantita l'indipendenza e la libertà di continuare a portare avanti il lavoro iniziato.
Oltre a Zagabria, le proteste hanno avuto luogo in altre 12 città
croate e in altre 10 città nel mondo.
L'iniziativa “La Croazia può fare meglio” chiede:
- la libertà degli educatori di completare il loro lavoro sulla riforma globale curricolare senza pressioni o censure ideologiche;
- che il Parlamento approvi all'unanimità le Conclusioni sul sostegno a questa riforma e il modello individuato dal gruppo di esperti e respinga le conclusioni della Commissione Parlamentare per l'Istruzione;
- che il Parlamento approvi una risoluzione in cui definisca l'istruzione un interesse nazionale strategico e obblighi così l'attuale e i successivi governi a rispettare i piani nazionali per l'istruzione
- che il governo e il Ministro dell'Istruzione Predrag Šustar garantiscano il finanziamento e l'autonomia necessari per implementare la riforma dell'istruzione.
Foto: Nina Đurđević
Qui puoi vedere una galleria fotografica della protesta.