Technologie e Diritti

ONG: basta fornire strumenti di sorveglianza ai governi autoritari!

L'esportazione di strumenti di sorveglianza sta diventando un grande affare per alcune compagnie italiane e internazionali – ma questo commercio mette in pericolo gli attivisti e i giornalisti che operano nei regimi autoritari.

by Ilaria Giacomi
Photo Attribution blogtrepreneur.com/tech; https://motherboard.vice.com/it/article/qv4g8m/italia-export-software-sorveglianza-cild-mise-area

La Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili e altre ONG hanno presentato un appello al Ministro delle Sviluppo Economico (MISE) riguardante la licenza di esportazione concessa a Area SpA, una società italiana che produce tecnologie di sorveglianza che vengono poi vendute a governi stranieri, tra cui la Siria.

Il caso di Area SpA

Altre organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti umani nel campo digitale, come l'Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights e Access Now, hanno aderito all'iniziativa di CILD, con l'intento di focalizzare l'attenzione sulle criticità provocate dalla mancanza di un'adeguata trasparenza nell'esportazione delle tecnologie dual-use.

Tali tecnologie sono strettamente monitorate da queste ONG perché possono essere usate per scopi sia civili che militari; quindi, sono di particolare interesse per molti governi autoritari.

Area SpA, per esempio,è stata autorizzata a vendere tecnologie per la sorveglianza delle comunicazioni all'agenzia di intelligence egiziana Technical Research Department (TRD). Dopo l'allarme sollevato da CILD e Hermes, il MISE ha sospeso la licenza di esportazione verso l'Egitto della compagnia.

Preoccupazioni analoghe sui rischi e le questioni correlate alla mancanza di trasparenza sui servizi forniti da tali compagnie sono state sollevate anche a livello europeo.

La situazione è complicata anche dall'inefficacia dei regolamenti europei sul tema, dalla difficoltà di avere un prospetto completo dei tipi di prodotti esportati e, soprattutto, dalla mancanza di informazioni sui governi che acquistano.

Serve più trasparenza

Il caso italiano dimostra chiaramente che le leggi in vigore non tutelano sufficientemente attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti e altri soggetti dalle tecnologie di sorveglianza informatica.

L'uso di strumenti come lo spyware per controllare e colpire attivisti e dissidenti è stato riportato anche in Messico e CILD ha rivelato che un'altra compagnia italiana, Hacking Team, aveva tra i suoi clienti le agenzie del governo messicano.

L'unico modo per proteggere i diritti e le comunicazioni digitali è aumentare la trasparenza delle licenze di esportazione concesse a compagnie come Area Spa.



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