Technologie e Diritti

Negoziati sul Copyright in chiusura, ONG lanciano ultimo appello

I decisori UE dovrebbero garantire che il nuovo regolamento sul copyright rispetti i diritti umani includendo specifiche tutele per proteggere la libertà di parola.

by LibertiesEU

Le organizzazioni per i diritti umani e digitali hanno inviato una lettera aperta ai decisori pubblici europei chiedendo che aggiungano tutele per i diritti umani alla proposta di Direttiva sul Copyright sul Mercato Unico Digitale. Il processo di negoziazione tra Parlamento Europeo, Commissione Europea e Consiglio d'Europa si concluderà presto poiché i rappresentanti stanno lavorando ad una soluzione di compromesso.

Servono tutele

Le organizzazioni per i diritti umani e digitali criticano l'articolo 13 fin dalla prima versione di proposta di Direttiva pubblicata. La nostra principale preoccupazione è che possa limitare la nostra libertà di espressione e la protezione dei dati introducendo obbligo di filtri (ad esempio la censura) da parte delle piattaforme internet.

Anche se negli ultimi mesi ci sono stati sviluppi positivi, la nuova versione dell'articolo 13 proposta non è ancora in linea con i diritti umani fondamentali. Servono alcune tutele per evitare restrizioni eccessive e non necessarie ai diritti fondamentali dei cittadini.

Chiediamo ai decisori UE di garantire che il nuovo regolamento sul Copyright rispetti la Carta dei Diritti Fondamentali, documento basilare dell'UE in tema di diritti umani dei cittadini UE. Tre forme di tutela dei diritti umani vanno necessariamente previste.

1) Trasparenza

Piattaforme online come Google, Facebook e YouTube controllano gran parte delle informazioni disponibili su internet e possono classificare e rimuovere contenuti a loro discrezione. Queste piattaforme gestiscono “internet” così come lo conosciamo. In base alla Direttiva proposta, le piattaforme internet potrebbero prendere decisioni sulla libertà di espressione senza trasparenza e responsabilità.

Nei casi in cui un contenuto venisse bloccato o filtrato, sarebbe fondamentale che giustificassero adeguatamente le loro decisioni; decisioni che dovrebbero essere oggetto di adeguati meccanismi di ricorso per garantire la libertà di parola e la libertà di informazione. Oltre a fornire una soluzione alternativa delle controversie, l'UE dovrebbe prevedere meccanismi legali gratuiti in tutta l'UE per gestire le controversie tra utenti, titolari di diritti d'autore e piattaforme internet.

2) Evitare il filtraggio automatico e il blocco dei contenuti

Chiediamo ai decisori UE di evitare di introdurre un obbligo di monitoraggio. I programmi di filtraggio automatico sono notoriamente inadeguati ed è probabile che considerino illegali materiali che non violano il diritto d'autore e che sono invece essenziali per il dibattito sociale e politico, oltre a commenti, come la parodia o le citazioni. Infine, un obbligo generale di monitorare qualunque cosa un utente carichi su internet causerebbe probabilmente un effetto raggelante sulla libertà di parola, poiché gli utenti sarebbero più portati ad auto-censurare qualunque contenuto che possa (inavvertitamente) attivare i programmi di filtraggio.

3) Sanzioni

L'articolo 13 cambierà il regime di responsabilità. Il risultato sarà che le piattaforme verranno sanzionate se lasceranno i contenuti protetti da copyright sui loro sistemi senza un accordo di licenza. La soluzione proposta creerebbe un incentivo per le piattaforme ad essere eccessivamente caute e a rimuovere tutto ciò che potrebbe presentare anche il minimo rischio di esposizione legale per l'azienda.

D'altra parte, è importante garantire che ci siano conseguenze legali che disincentivano le piattaforme dal rimuovere quei contenuti che non violano il copyright. Quello che chiediamo è che le piattaforme siano responsabili della cancellazione di contenuti legali generati dagli utenti. Questo cambierebbe l'atteggiamento dei giganti di internet e proteggerebbe in maniera efficace i contenuti generati dagli utenti.

Il testo originale della lettera aperta è disponibile qui.

La lettera è stata firmata dalle seguenti associazioni:

Civil Liberties Union for Europe (Liberties)

Associação D3 - Defesa dos Direitos Digitais

Association for Progressive Communications

ANSOL - Associação Nacional para o Software Livre

APADOR-CH Romania

Bangladesh NGOs Network for Radio and Communication (BNNRC)

BlueLink Foundation

Bulgarian Helsinki Committee

Center for Democracy and Technology (CDT)

Italian Coalition for Civil Liberties and Rights

COMMUNIA

Electronic Frontier Foundation

Frënn vun der Ënn

Miklos Haraszti, former OSCE Representative on Freedom of the Media

Hungarian Civil Liberties Union

Index on Censorship

Kennisland

Platform for the Defence of Freedom of Information

Rights International Spain (RIS)

South East European Network for Professionalization of Media (SEENPM)

Spanish Internet Users Asociation

The Human Rights League – Belgium

XNet

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