Technologie e Diritti

Dalle prigioni CIA alle case di cura, Polonia stenta ad attuare sentenze CEDU

Un rapporto dell'Helsinki Foundation for Human Rights sull'attuazione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani da parte della Polonia rileva che molte di queste decisioni non sono ancora state implementate perché il Parlamento frena.

by Małgorzata Szuleka

La Fondazione ha apprezzato gli sforzi che le autorità polacche hanno messo in atto negli anni passati per diffondere e implementare gli standard prescritti dal Consiglio d'Europa. Ci sono ancora molte sentenze, tuttavia, che non sono ancora state attuate dal governo polacco; c'è ancora molto da fare anche nella sfera legislativa.

Serve il sostegno del Parlamento

Nel suo rapporto, l'Helsinki Foundation for Human Rights (HFHR) fa riferimento anche a problemi istituzionali, sottolineando che una piena implementazione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani (Corte EDU) è in qualche modo ostacolata dal fatto che il Parlamento non ha nominato la sotto-commissione permanente per l'implementazione delle sentenze della Corte EDU. Tale sotto-commissione era stata istituita dal precedente Parlamento.

"L'istituzione di una sotto-commissione nel 2014 è stata ampiamente voluta dalle istituzioni nazionali e dal Consiglio d'Europa, che da tempo chiede un maggior coinvolgimento dei parlamentari nazionali nel processo di attuazione. L'importanza della partecipazione del Parlamento nel monitorare l'implementazione delle sentenze della Corte EDU è stata sottolineata in molte occasioni dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa”, ha evidenziato Dominika Bychawska-Siniarska, membro del Direttivo di HFHR.

Ricorrenti violazioni

Il rapporto di HFHR tratta dell'attuazione delle sentenze nei casi relativi alla libertà di parola o alla mancanza di una revisione legislativa del Codice Penale Minorile. Un focus particolare riguarda poi l'ottemperanza da parte delle autorità nazionali alle raccomandazioni contenute nelle sentenze sulle prigioni segrete della CIA.

"Nel rapporto, la Fondazione analizza l'attuazione delle sentenze in alcune aree tematiche chiave in cui continuano a verificarsi violazioni, come la collocazione in case di cura, lo status di detenuti pericolosi, i problemi riguardanti la custodia cautelare o l'eccessiva durata dei processi”, sottolinea Katarzyna Wiśniewska, legale presso HFHR.

Dichiarazioni unilaterali

Il rapporto sottolinea anche che molti casi sono stati risolti con una dichiarazione unilaterale del governo, cosa che riduce le possibilità del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa di monitorare l'implementazione di tali dichiarazioni e l'effettivo impatto sulle prassi nazionali.

“E' necessario quindi un cambiamento istituzionale nelle procedure del Comitato dei Ministri”, secondo HFHR.

Il rapporto è disponibile qui.


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